di Tommaso Esposito
E poi dicono che i pizzaiuoli napoletani non fanno ricerca e non sono innovativi.
Che balle!
Ecco Gugliemo Vuolo smentisce tutti e nel pieno solco della tradizione fa la pizza napoletana con l’acqua di mare.
Come è nata Gugliemo?
Così per caso. Io sto andando in Puglia a tenere dei seminari in un’ Università. Lì ho incontrato quelli di Steralmar.
Chi sono?
Steralmar è un’azienda che raccoglie direttamente dal mare l’acqua, la rende microbiologicamente pura, la tratta fisicamente, totalmente a freddo e 100% chemical-free per mantenerla nella sua integrità.
Per farne cosa?
Svariati usi: da quelli cosmetici a terapeutici a gastronomici.
E allora?
Mi hanno dettto perchè non facciamo la pizza napoletana? E io ho detto sì.
Insomma invece di inzuppare frise sulla spiaggia di Pane e Pomodoro hai fatto l’impasto.
Certo. Non cambia nulla dalla ricetta tradizionale. L’acqua essendo di mare ha già in sé il sale. C’è un po’ meno sodio. E’ come se fossimo intorno alla dose di circa 40 grammi di sale per litro d’acqua.
E come è venuta?
Sto sperimentando ancora, ma i primi test sono buoni. Riconosco la mia pizza.
Qualcuno l’ha mangiata oltre te?
No sarai tu il primo.
Okkey, sono onorato!
Dai un'occhiata anche a:
- Live| 50 Kalò a Napoli: Ciro Salvo ricomincia da tre
- Una stella Michelin alla pizza napoletana? Sette aperture che la rendono possibile
- Da Sorbillo arriva la Pizza Modigliani
- Kayoko Matsumura, la prima giapponese pizzaiola a Napoli
- Percorsi di Gusto a L’Aquila. Simone Padoan da Marzia Buzzanca per La Buona Pizza
- Lidia Bastianich firma per la Pizza napoletana patrimonio Unesco
- La cantina delle pizzerie, istruzioni per l’uso e i sette comandamenti da osservare
- La Pizza Napoletana. Il primo studio scientifico di Agraria con Enzo Coccia