Il cru di Grecomusc’ 2014 delle Cantine Lonardo

Pubblicato in: Avellino

Amo la coerenza nelle persone e nel vino, anche se forse è un po’fuori moda, ma ritengo che sia uno degli elementi fondamentali da ricercare qualora si voglia bere con entusiasmo. Quando di bottiglie se ne sono stappate tante, capita che si scelga di bere di meno perché al vino si chiede un messaggio, emozione, ed in poche battute si riesce a capire quanta autenticità e coerenza ci siano dietro quella etichetta o quanto marketing ad effetto illusionista. Non che il marketing sia la pecora nera della famiglia, anzi, rappresenta una componente molto importante se utilizzata nella giusta misura, ma deve anche e soprattutto accompagnare un progetto valido in partenza.

Insomma, si richiede sempre più concretezza ad un vino, capacità di raccontare con sincerità il territorio, si ritorna pertanto sul tema della coerenza e dell’identità. Le aziende che hanno grandi difficoltà di vendita sono per lo più quelle che devono piazzare sul mercato grandi numeri di bottiglie nelle quali la qualità è una idea lontana e l’identità territoriale appartiene solo a qualche parola o immagine rappresentate in etichetta. Qualità e identità possono appartenere anche alle grandi aziende, sia ben chiaro, se lo vogliono.  Nel caso della famiglia Lonardo si è investito moltissimo sulla coerenza ed il rispetto per il territorio verso il quale si nutre un amore profondo e sincero. Si è dato più che chiesto, e questa onestà di pensiero e di sentimenti nel tempo ha raccolto grandi soddisfazioni. I vini sono molto apprezzati per la loro espressività e la capacità di emozionare nei tempi lunghi. Sandro ha voluto soprattutto preservare l’antica tradizione vignaiola di Taurasi dove possiede i bellissimi vigneti di famiglia. Ma nel corso dei fatti è accaduto molto di più perché ai suoi vini ha voluto dare il meglio affinché raggiungessero i toni dell’eccellenza. Ha quindi investito moltissimo sulla ricerca scientifica, una risorsa tutt’altro che distante dalla buona e sana agricoltura e dalle vinificazioni “pulite” e alleate dell’uva in fermentazione. Un impegno economico notevole e gravoso per una piccola azienda il cui proprietario nella vita è stato un insegnante di storia e filosofia. Oltre ad essere riuscito a produrre degli ottimi Taurasi, specie nei cru Coste e Vigne d’Alto, Sandro ha il grande merito di aver salvato il Grecomusc’, vitigno a bacca bianca proprio dell’areale taurasino, quasi scomparso e presente in piccole unità nella forma tipica di allevamento a starzeto nei terreni dei contadini della zona. Solo dopo un accurato studio ampelografico della pianta si è riusciti a stabilire che fosse una varietà ben precisa e non un greco riuscito male. In vecchi testi enologici viene definito Roviello o Rovello bianco, greco musc in loco per il fatto che la buccia dell’acino si presenti un po’’ “moscia”, raggrinzita. Con il supporto del professor Giancarlo Moschetti, genetista dell’Università degli Studi di Palermo, si è proceduti ad una selezione dei cloni migliori per reimpiantarli e quindi dare un futuro al vitigno. In vinificazione ha mostrato un carattere tutto suo, di spiccata personalità e grande interesse nel bicchiere. Negli ultimi cinque – sei anni il vino ha trovato la sua giusta dimensione, le annate precedenti rientrano in un lungo corso di sperimentazione volta a trovare la giusta dimensione in vinificazione che si manifesta piuttosto impegnativa. Sandro ha voluto dedicare un cru al suo Grecomusc, presentato in anteprima all’enoteca Cap’alice nella prima annata 2014 e non avente ancora un nome. Ha scelto di vinificarlo in tonneaux dove il vino fa fermentazione spontanea che ha svolto un tempo molto lungo, sei mesi e due giorni di macerazione sulle bucce, particolari che lo hanno reso particolarmente espressivo. Di sorprendente eleganza al naso, si manifesta agrumato, decisamente minerale, è torba, cenere e piccole spezie. Da attendere a lungo. Il sorso è dinamico, incuriosisce molto il palato nei suoi virtuosismi giocati tra freschezza vibrante e la scorrevolezza a tratti setosa. Un piccolo gioiello che conferma la grande vocazione bianchista dei produttori campani.

 

Contrade di Taurasi è a Taurasi (Av) in C.da Case d’Alto – Tel. 0827.74483 -081.5442457 – 333.6064386 Fax 0827.74483 www.cantinelonardo.itinfo@cantinelonardo.it

 

Questa scheda è di Marina Alaimo

 


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