I grandi champagne di Boizel oggi distribuiti da Allegrini Wines

Pubblicato in: I vini da non perdere

di Giulia Gavagnin

C’è sempre un giorno per qualcosa, da qualche anno. Il giorno della pasta o il giorno della carbonara, che sono meno impegnative del giorno della memoria o del giorno del giudizio.

Eppure, con riferimento a quest’ultimo, di giudizi ne diamo tanti, in continuazione, spesso a costo di farci del male. Li diamo essenzialmente per far vedere che sappiamo discernere, l’assoluto dal relativo, il bene da male, il buono o l’ottimo dal meno buono. Stare dalla parte del giusto, sempre, ci fa sentire bene, in pace con noi stessi e un po’ più furbi e “intenditori” degli altri. Giudicanti qualificati.

E, allora siccome oggi è lo Champagne Day, volevo parlarvi di un’azienda dello Champagne o, come dicono quelli che ne sanno di più e sono intenditori, una Maison, di quelle che, benchè abbiano alle spalle duecento anni di storia, mantengono ancora una dimensione artigianale. Senza dare giudizi, a tutti i costi, appesantendoci nel nostro insindacabile ego. Tanto, lo Champagne per me è come il Barolo. Se prodotto in quantità che pertengono ancora alla dimensione artigianale, non mi è mai capitato di berne uno cattivo. Se, poi, si ha la fortuna o l’occasione di approcciarsi ai Cru o ai millesimi, di reperibilità meno immediata, l’esperienza negativa è pressoché impossibile.

Allora, m’è capitato d’essere stata invitata a una degustazione di Champagne Boizel in uno storico ristorante milanese, Da Berti, che ha cambiato gestione da un paio d’anni, dopo essere rimasto chiuso per un bel pezzo. Da Berti era un pezzo della Milano borghese ma, soprattutto, era il luogo dove aveva lavorato uno dei più grandi sommelier degli anni Settanta-Ottanta, Beppe Bicciga, che aveva costituito una delle prime cantine complete e moderne del Nord Italia. Gino Veronelli ci veniva sovente, tanto che, nella sua indimenticabile guida azzurra, Da Berti non aveva un voto, ma un cuore. I luoghi del cuore di Veronelli.

Così, scegliere di organizzare una degustazione di vini “del cuore”, nonché dell’anima, da Berti, è ideologicamente sempre un’ottima idea, a prescindere dal fatto che il locale con la nuova gestione sia cambiato parecchio, anche se lo storico “giardinetto” è rimasto intonso.

Boizel nasce a Epernay nel 1834 ed è rimasta saldamente nelle mani di famiglia. Oggi è rappresentata da Florent (presente al pranzo) e Lionel Roques-Boizel, che continuano ad amministrare i sette ettari di proprietà, situati in alcuni dei migliori crus tra cui Avize e Mesnil-sur-Oger nella Cote des Blancs, nota soprattutto per gli Chardonnay. Per ottenere i blend, si avvalgono di uve Pinot Noir della Montagne de Reims e i Pinot Meunier della Vallèe de la Marne e dell’Aube coltivate da fidati partners. La lunga tradizione alle spalle ha permesso ai Boizel di creare una libreria di vini di riserva importante, che servono ad arricchire i prodotti di ogni singola annata.

Infatti, già il Brut Rèserve, proveniente da una trentina di crus, a leggera prevalenza di Pinot Noir, viene arricchito del 40% dei vini di riserva provenienti dalle vendemmie precedenti che conferiscono stabilità al suo bouquet floreale e agrumato.

Il Millesimo 2015 è obiettivamente un vino magnifico. A leggera prevalenza di Pinot Noir di Ambonnay sullo Chardonnay di Avize e Mesnil-sur-Oger (il PM è assente), presenta un cotè fruttato con note di miele e tostatura, impreziosite da una mineralità che gli conferisce una spalla notevole. Uno champagne versatile, che si accompagna a qualsiasi cibo, sino alla carne bianca.

Non, ovviamente, fino alle carni rosse: quello è il compito del Rosè Absolu, da uve 40% Pinot Noir, 30%Chardonnay, 30% Pinot Meunier, con l’aggiunta del 30% del vino di riserva. Le note gustative virano sui frutti rossi e le fragoline di bosco, e la lunghezza al palato permette di reggere qualsiasi genere di cibo.

Un altro fuoriclasse è il Joyau 2008, da uve Pinot Noir (60%) e Chardonnay (40%), vinificato per singole parcelle e affinato nei lieviti per ben 14 anni prima della sboccatura. Un vino completo, per bouquet amplissimo che abbraccia il floreale, il fruttato e la tostatura del pane, per mineralità, persistenza e complessità. Prodotto in numero limitatissimo di bottiglie, è un vino che merita un piccolo sforzo, anche di ricerca. Davvero eccellente.

Boizel in Italia è importato in esclusiva da Allegrini Wines, l’importante realtà della Valpolicella che oltre a produrre alcuni dei più prestigiosi vini italiani, da qualche tempo si dedica con profitto alla distribuzione di etichette importanti.


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