
di Marco Galetti
Marco&Giulia hanno le mani in pasta da oltre un ventennio, hanno iniziato presto dunque, anch’io, per mia fortuna, ho iniziato presto a seguirli, i loro inizi, come tutte le cose belle che lasciano un ricordo che non sbiadisce, mi sono rimasti nel cuore, in un piccolo e semplice contesto, appollaiato su improbabili trespoli, mentre il ragazzo dell’asporto andava e veniva senza soluzione di continuità, anch’io per anni, quasi ininterrottamente, ho preso a morsi le pizze del Paradiso della Pizza, questo il nome del primo locale di Marco Locatelli, premiato da Luigi Cremona come Pizza Chef Energente Nord 2014.
Oggi al Rise, vista la maggiore età, mi siedo con un po’ di “paradisiaca” nostalgia ma con maggior comodità sia nella sala al piano terra che in quella al piano superiore, nella bella stagione, inoltre, c’è anche qualche tavolo all’aperto; nonostante un discreto, ma non esagerato, numero di coperti, la sera e soprattutto nel fine settimana la prenotazione è altamente consigliata come è altamente probabile che da questo locale si esca soddisfatti.
Prezzi, ingredienti e fornitori di fiducia sono correttamente esposti sul sito del Rise Live Bistrot, così come tutte le pizze new entry che seguono il ciclo della natura e la stagionalità o il nuovo e gradito arrivo di qualche prodotto di nicchia.
Adesso in carta, ad esempio, propongono un tagliere della Bassa con culatello dell’Antica Corte Pallavicina e delle costine di Patanegra cotte a bassa temperatura e leggermente affumicate.
La salsiccia e l’Hamburger sono della Macelleria Motta, un nome conosciuto e una garanzia, i capperi vengono da Salina, i gamberi da Mazzara e le creme di nocciola e pistacchio sono quelle di Marco Colzani.
Oltre a Margherita e Marinara, notevoli e da sempre in carta la Zola&Crudo, col crudo servito a parte e la Rosa Pistacchio presentata a spicchi con stracciatella artigianale, cotto artigianale e un impasto rustico a base di segale e grano saraceno.
Arredi funzionali, basici, materiali resistenti, grezzi ma caldi, condotte e tubi bene in vista, un soppalco, scale in ferro, insomma tutto in pieno stile industriale, ma la stracciatella è artigianale…
Questa segnalazione ai naviganti e amanti della pizza nasce per quanto sopra, perché le pizze sono buone e digeribili ma anche per un aspetto che merita un’ulteriore considerazione e che mi sembra doveroso evidenziare visto che in Brianza non è così scontato imbattersi in uno scontrino piccolo piccolo, a pranzo infatti coperto, acqua microfiltrata e caffè sono compresi nel prezzo (€8) della Margherita e per i parametri lombardi questo è valore raro e aggiunto.
Rise, la Margherita vista da drone
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