
di Marco Galetti
Domenica eravamo undici, allo stadio avevano finito i salumi e il pallone aveva un buco quasi come il nostro nello stomaco, così siamo andati a pranzo da Gilberto.
Oltre al menù, correttamente esposto sul sito insieme ai prezzi, cosa non scontata, qui ci sono sempre un paio di proposte del giorno evidenziate col gessetto alla lavagna, non si paga il coperto, se si amano i salumi e i formaggi non si rimarrà delusi, risotto alla milanese, riso al salto e mondeghili sono sempre a disposizione della clientela lombarda che non vuole lasciare il solco del sentiero milanese che rassicura e conforta.
Il validissimo cestino del pane, dei grissini e delle sfiziose “lingue” salate viene sempre prontamente sostituito evitando al cliente, cosa spiacevole, di dover chiedere…
Il locale, suddiviso in due salette e una spaziosa veranda, propone una cucina lombarda a base di carne, un fuori carta di pesce, il lavarello e gli immancabili missoltini, agoni salti ed essiccati, completano l’offerta.
Si potrebbe venire qui anche solo per stappare una buona bottiglia da abbinare ad un buon piatto di salumi ma soprattutto per rendere omaggio alla straordinaria offerta di formaggi che ha pochi uguali anche tra i ristoranti con la “ stellina Michelina”…
Insomma sorsi&morsi di qualità e soddisfazione.
Stinco di maialino al forno in lenta cottura con salsa al marsala e polenta rustica integrale macinata a pietra, sedici euro spesi benissimo
Prima del conto, foto di apertura e certezza, si chiude con un buon caffè accompagnato da diverse piccole e invitanti dolcezze servite al tavolo da giovani educati ed attenti quindi sicuramente ben istruiti dallo Chef Farina titolare e tuttofare.
Pur conoscendo Gilberto da tempo non ho avuto un trattamento privilegiato, il vero privilegio è stato quello di mangiare bene in un ambiente accogliente a prezzi davvero onesti, scontrino canta.
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