I miei migliori morsi in ordine di apparizione: 046 nel borgo medievale di Oreno, in una vecchia corte, la mano felice di Marcello Passoni al Ristorante 13.10

di Marco Galetti 

Il bel tavolo di design nella sala più piccola, grande senso estetico in ogni angolo di questo bel locale che sorge in una vecchia corte nel borgo medievale di Oreno

Uno scorcio della sala, sedute comode e di buon gusto, mise en place minimalista e raffinata, raro trovare un tovagliolo ricamato e con le cifre, grande attenzione ai particolari sicuramente merito di un interior design

Dettagli, che dettagli non sono, il titolare e chef Marcello Passoni ha buon gusto, grande armonia sia per gli arredi che per gli accessori che fanno da contorno ai suoi piatti, molto garbata, sorridente ed attenta la collaboratrice di sala che si è presa cura del nostro tavolo

Il benvenuto della cucina del dieci ottobre e…

quello del trenta, interessante apertura con formaggino di Montevecchia (territorio brianzolo) e fichi, in carta anche gli gnocchi di Oreno, con le patate simbolo e vanto di questa zona

Cipolla caramellata, fonduta (estremamente delicata) di erborinato, olio al timo e crumble di mandorle, il morso iniziale che ha lasciato il segno in occasione della mia prima visita

Zuppa di legumi, castagne e gamberi, per me che sono mezzo toscano, una densità inconsueta, più vicina ad una minestra eppure apprezzabile, probabilmente sono riuscito a percepire maggiormente le castagne e i crostacei, un ottimo piatto, strano ma vero, non ho effettuato “correzioni” con olio a crudo e pepe, godendo in purezza delle cucchiaiate di zuppa

Tortelli con ricotta, limone e pesto alle erbe, ho avuto l’opportunità di poterne assaggiare uno, davvero notevoli per la sfoglia, per il ripieno e per il morso nel suo complesso, la ricotta, già di per se poco grassa, ulteriormente ingentilita e “rinfrescata” dalle erbe e dal limone usato con mano sapiente anche sul rombo con i broccoli

Risotto allo zafferano con ragù di ossobuco, un buon risotto, estrema delicatezza, anche questo come gli altri piatti povero di grassi e di sale ma non di gusto, una scelta di cucina precisa, che ha una sua identità, rischiosa e, a mio parere valida, che credo voglia indirizzare il palato ad apprezzare l’equilibrio e i sapori degli ingredienti “contaminandoli” il meno possibile, nessun piatto strizza l’occhio al cliente irretendolo col grasso e col sapido.

Sicuramente interessante questa rinuncia a piatti troppo saporiti, ai grassi, all’uso eccessivo di spezie, al sale, due certezze: l’estrema digeribilità e la percezione degli ingredienti e dei loro sapori primari, quanto al resto,  come avviene con la poesia, non è necessario comprendere appieno tutto per emozionarsi

Manzo all’olio e verdure, la salsa si vede è tirata al punto giusto, cottura perfetta del cavolo cinese, la carne buona per gusto al morso risulta leggermente tenace, compatta, ma i tagli della carne, si sa, sono scommesse che non si possono sempre vincere, le fibre muscolari regalano gioie e dolori

Rombo con broccoli e limone, un bel pezzo di pesce, a far da spalla e che spalla gli ortaggi, la crema e il “resettante” limone candito

Il servizio del caffè, buono, gradevoli i biscottini alle mandorle, friabili e non eccessivamente dolci

Un suggestivo scorcio del borgo medievale di Oreno

L’ingresso della vecchia Corte di Oreno che ospita il Ristorante 13.10

Prima del conto e di un indirizzo da prendere in considerazione, le didascalie dei piatti non dovrebbero lasciar adito a dubbi circa il mio grado di soddisfazione, un’ulteriore riflessione, il Ristorante 13.10 sorge in una delle vecchie corti del Borgo Medievale di Oreno che hanno oltre cinque secoli, sotto i porticati di queste corti erano poste una fila di grandi pietre piatte utilizzate come sedile dai nostri avi per consumare i pasti della giornata, alla mattina la cagiada (latte cagliato) a mezzogiorno il pranzo e alla sera la cena, poi, prima di coricarsi, tutte le famiglie della corte recitavano insieme il Rosario e si fermavano a chiacchierare e a condividere una parte delle loro vite.

Ecco, ultimo ma non ultimo, un altro motivo per frequentare questo locale che sorge fisicamente e sentimentalmente sulle nostre tradizioni più antiche che non devono scomparire, la condivisione del cibo, che oggi avviene proprio in una di quelle corti, è un modo di tener vivo il ricordo dei piatti, dei luoghi e dei modi, di come eravamo e del perché siamo.

Le ricevute delle mie recenti visite, i piatti fotografati sono relativi alla formula business lunch, due o tre scelte, coperto, acqua e caffè rispettivamente a euro 30 e 35, i menù degustazione e alla carta proposti la sera sono correttamente esposti sul sito.

Ristorante 13.10

Via Sabotino 2 – Frazione di Oreno  – Vimercate MB

Tel 3407014900

Visitato il 10 e il 30 Ottobre 2025


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