
di Bruna Sapere
Siamo nell’era in cui la cena si pianifica a colpi di like e i gusti cambiano seguendo i trend; in cui basta uno scatto ben illuminato o un video curioso per trasformare un ingrediente semisconosciuto – magari con un nome esotico o ultra healthy – in un must-have sulle tavole di mezzo mondo.
Oggi basta uno scroll per cambiare il menu di casa, senza nemmeno rendercene conto e, se ogni settimana vediamo sfornare un nuovo trend culinario, le domande restano: quanto i social guidano le nostre scelte alimentari? Siamo davvero più consapevoli – o solo più influenzati – di prima? Siamo noi a scegliere cosa mangiare o è il feed a scegliere per noi?
La realtà è che, sempre più spesso, ricette di zuppe detox, pancake proteici, “paste” fit, partono dal web, si infilano nei discorsi tra amici e, in un batter d’occhio, cambiano abitudini e gusti anche dei più restii alle novità, che finiscono con l’affidarsi un po’ troppo alle mode del momento, spesso senza verificare se siano davvero salutari.
Lo confesso: ogni tanto, anche io mi lascio tentare dalle mode alimentari. Così, in un pomeriggio di fine settimana e di entusiasmo salutista, ho messo alla prova la famosa pasta di konjac, derivante dalla radice del tubero di konjac, pianta originaria dell’Asia. Regina delle diete low carb bestseller tra chi insegue la forma perfetta e protagonista indiscussa di post e video iper-fit, contiene 9 Kcal per 100 g, ed è priva di grassi, zuccheri e glutine, da come riporta la confezione.

Ho seguito le istruzioni come fosse una ricetta segreta: ho sciacquato, scolato, saltato nel sugo di pomodoro e mi sono seduta a tavola, pronta a sentirmi più leggera e – perché no! – pure un po’ trendy.
E qui arriva l’amara conclusione: al morso si presenta esageratamente elastica, quasi gommosa, con una consistenza scivolosa che la rende distante anni luce dalla ruvida matericità di una pasta di grano tradizionale. Al palato non regala quella piacevole masticazione o la tenacia tipica dell’‘al dente’ italiano; i filamenti scorrono tra i denti con una leggerezza quasi gelatinosa, non offrendo alcuna emozione, evocando anzi sensazioni fra il neutro e lo sgradevole.

Consigli da cronista disillusa se, nonostante tutto, volete provare la pasta di konjac.
- Armatevi di fantasia: usate sughi decisi e spezie;
- Non aspettatevi miracoli di sapore. Pensate alla pasta di konjac come a una tela bianca su cui dipingere: servirà tanta immaginazione;
- Accompagnate con abbondante acqua: il konjac, grazie al glucomannano, assorbe molta acqua e aumenta di volume nello stomaco e nell’intestino. Se non si beve abbastanza, secondo il parere degli esperti, può provocare costipazione, gonfiore e rischio di ostruzioni intestinali.
Divertitevi a sperimentare, provate pure le ricette del momento e lasciatevi ispirare dalle tendenze digitali. Ma ricordate: la soddisfazione a tavola viene dalla consapevolezza, dal piacere del buon cibo e dall’ironia di non prendersi troppo sul serio.
Le mode passano, la salute resta… e un piatto di spaghetti al pomodoro parla la lingua della felicità.
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