
Venusiani atterrati nel pianeta Vinitaly sapete qual è la cosa più figa, trash, divertente da fare a fine giornata? Questa, uscire da Cangrande, fare duecento metri sulla destra e fermarvi nella stazione Agip-Eni dove tra le pompe e la stazione di servizio le auto faranno pian piano posto a panche, sedie e tavolacci occupati da giovani tatuati, rappresentanti in giacca e cravata, sballati, innamorati che in pochi minuti consumano decine di bottiglie di Champagne e Franciacorta, brocche di Spritz abbinando ostriche, scampi, salumi e formaggi.
Tutte le attività intorno alla Fiera si sono ingegnate in qualche modo, ma questa è stata una trovata geniale e non potete dire di essere stati a Verona se non siete stati qui a ballare e cantare Volare di Domenico Modugno, il repertorio di Battisti e Baglione e qualche immancabile samba.
Regina e animatrice di questo spazio, capace di trasformare angoscianti urla da stadio in un karaoke allegro e spensierato che unisce terroni, polentoni, qualche crucco di passaggio e soprattutto tutte le generazioni è Laura Boatti, produttrice di Monsupello che accompagnata da chitarra e piccola band, dalle 18,30 scatena il più divertente e bislacco aperitivo veronese di questi giornate.
Volano magnum di Ferrari, Ruinart, Bollinger e chi più ne ha più ne metta. Un casino liberatorio coinvolgente che ricrea quella atmosfera sincera e allegra dei primi Vinitaly.
Alè!
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