
di Pasquale Carlo
Non è certamente semplice raccontare l’esperienza della potatura vissuta nel vigneto didattico dell’Antica Masseria Venditti. Bisognerebbe parlare a lungo della serenità e della distensione provate tra i filari che custodiscono i venti vitigni autoctoni mentre lo sforbicio rompeva il silenzio della sonnacchiosa campagna invernale, delle belle emozioni condivise con l’allegra brigata di questo blog e del gruppo Slow Wine, così come si potrebbero spendere fiumi di parole per il piacevole momento gastronomico che ha fatto seguito alla mattinata nel campo.
Quello che non si può tralasciare è il lato didattico dell’esperienza vissuta, capace di far comprendere con pienezza l’importanza della potatura, da guardare non semplicemente come la prima pratica che si registra nei campi alla ripresa della stagione agricola. E’ come scendere nelle viscere di un mondo che, per fortuna, mai nessuno potrà dire di conoscere fino in fondo.
Si esce fuori da questa esperienza con la consapevolezza del ruolo fondamentale che assume il potatore nell’ambito della gestione della vigna, sicuramente il ruolo più responsabile. Discutere sui tralci da tagliare, su quello migliore da portare a frutto e su quello che potrebbe essere le scenario della potatura del prossimo anno è come avere tra le mani, mentre si sbrigliano i tralci, un libro le cui pagine raccontano segreti e tecniche che sono frutto di esperienza millenaria.
Finale con il botto, con Nicola che ha stappato un liquore alle noci del 2001 per accompagnare la torta dedicata alla potatura preparata dalla moglie. Non poteva esserci modo migliore per salutare una giornata veramente interessante, educativa e rilassante.
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