Panificio Tarallificio Luca Picardi, Napoli
Corso Secondigliano SS7bis, 562-576
Telefono: 081 014 0302
Sempre aperto: 7 – 23

di Antonella Amodio
Un vero napoletano, almeno una volta nella vita, ha fatto spuntino con il pagnottiello. Gli abitanti del quartiere di Secondigliano lo mangiano come minimo una volta a settimana, dato che ne è la patria. Il piccolo panino rustico, morbido e dal cuore farcito con salumi, formaggio e uova, rappresenta una merenda perfetta per la metà mattinata se di dimensioni più contenute, mentre si trasforma in uno spuntino per l’ora di pranzo se di grandezza maggiore. Il pagnottiello è una via di mezzo tra panino napoletano e tortano, con un impasto dalla consistenza soffice e con aggiunta di sugna. Esistono diverse versioni e la ricetta casalinga varia a seconda dei gusti o degli ingredienti presenti in casa al momento della preparazione. Oltre alle zeppole, ai panzarotti, alle parigine, alle pizzette, ai taralli, i pagnottielli sono lo street food che riempie le vetrine dei panifici del quartiere di Secondigliano.
La Storia del Pagnottiello
Il pagnottiello ha origini tra i vicoli popolari di Napoli, ma è a Secondigliano, nel quartiere situato nella zona nord della città, che ha messo radici solide e dà il via alla diffusione. All’epoca della dominazione spagnola, Secondigliano era un borgo agricolo, l’orto di Napoli, grazie alla fertilità della campagna dove si coltivavano frutta, grano e ortaggi, nonché il gelso e la seta, mantenendo questa vocazione fino agli anni ‘50 del XX secolo. Rappresentava anche una meta di villeggiatura per quanti, soprattutto dall’antica Napoli, vi si recavano per trascorrere periodi di riposo o per beneficiare delle sue qualità climatiche. Ed è in questo contesto agricolo e contadino che tanti panettieri del centro della città aprono bottega, proponendo pane e specialità partenopee di cibo da strada, ancora oggi immutata. A corso Secondigliano, ogni 100 metri c’è un fornaio, un tarallificio, una pasticceria, e camminare per strada significa respirare il profumo di pizza e sfogliatelle. Il pagnottiello nasce dalla creatività dei panettieri come rimedio per riciclare la pasta avanzata dalle infornate del pane, aggiungendo all’impasto la sugna e farcendo con salumi, uova sode, ciccioli e formaggi. Un panino ricco e saporito, che durante la cottura amalgama tutti gli ingredienti.
Panificio Tarallificio Luca Picardi
A corso Secondigliano, l’attività di forno di Luca Picardi esiste da quarant’anni, anche se lui è subentrato solo in seguito. Fornaio di tradizione, nel panificio si preparano taralli, pizze, rustici, parigina, pane e pagnottielli; di questi ultimi se ne sfornano 2000 pezzi al giorno, in due formati: da 150 grammi a 1,5 € e da 300 grammi a 3 €.
La ricetta di Picardi prevede un impasto a lievitazione lunga e il ripieno di ciccioli, salame, formaggio e uova. Una farcia tradizionale che fa parte del ricco patrimonio gastronomico tramandato da generazioni e che Luca non ha mai cambiato.
Il segreto del successo del suo pagnottiello è nella dicotomia: gusto ricco e leggerezza. Provare per credere. Il panificio prepara anche pane, biscotti, taralli e pizze.
Se decidete di andare, mettete in conto la lunga fila. Ma ne varrà la pena.
Dai un'occhiata anche a:
- Il pane nello stagno di Sant’Agata di Puglia del Panificio Al Pan del Re
- Pasticciando al Rione Luzzati a Napoli: il laboratorio di babà e pagnottelli di Raffaele Ciampa
- Castaldo Pizza & Pane ad Afragola. Il ritorno del figlio d’arte di Luigi Castaldo ‘o gemell
- Panificio Leonetti dal 1827 a Piedimonte Matese, Alta Campania
- Panificio Di Fonzo: il pane di Laterza cotto nel forno comunitario che non si spegne mai
- Tuccillo Bakery: il pane e i lievitati di Fabio Tuccillo a Marigliano
- Fùrnus – Pizza Casareccia a Mugnano di Napoli: la pizza nel ruoto di un giovane laureato
- Antico Tarallificio Poppella alla Sanità: taralli ‘nzogna e pepe e pagnottielli made in Napoli