Il Salviatino a Firenze, Luxurt Hotel a Fiesole con solida cucina d’autore

Il Salviatino a Firenze
Via del Salviatino, 21
tel. 055 904 1111

di Rocco Catalano

Il Salviatino, storica dimora del XV secolo che ha ospitato, tra gli altri, Salvador Dalì e Gabriele D’Annunzio, è oggi un incantevole Luxury Hotel immerso nelle meravigliose colline di Fiesole, lì dove lo sguardo abbraccia la Cupola del Brunelleschi fino ai cipressi di San Miniato. La struttura è di proprietà di Alessandra Rovati Vitali, manager di successo, già proprietaria del gruppo Tearose, che mette a disposizione visione, energia, creatività, per un progetto di accoglienza mette al centro di un’esperienza, tutta vissuta tra natura e bellezza, i suoi ospiti.

L’hôtellerie sta facendo registrare un cambiamento radicale, soprattutto con la presenza di un pubblico più qualificato e più attento alla ricercatezza, alla cura dei dettagli e nella volontà di scoprire gli angoli più autentici del nostro Bel Paese.

Tutte tracce ben chiare alla signora Rovati, perché qui si respira un sentimento di accoglienza e condivisione dei principi di rispetto di una natura sacra e meravigliosa con cui nutrire corpo e spirito. Ci si ritrova compresi in un rituale esclusivo, fatto di gesti e attenzioni, cromie, suoni, profumi, materie. Sono queste le tracce su cui si articola questa esperienza di livello straordinario.

È proprio “Il Terzo Paradiso”, lorto realizzato a valle della Dimora storica, ispirato all’opera di Michelangelo Pistoletto, a rappresentare questa filosofia fatta di armonia, ricerca di equilibrio, che diventa spiritualità, meditazione fino a riconciliare il proprio spirito con la natura e l’artificio.

Daniel Camerini è il perfetto ed esperto ospite di casa. Elegante, accorto e impeccabile nella gestione di tutto il reparto a lui affidato e nel saper trasferire la cultura, il DNA e la filosofia aziendale sia nello stile che nella proposta.

Una filosofia che si fa rituale, che accompagna un’offerta a tutto tondo, che non perde di autenticità e cultura italiana, intesa come senso di appartenenza ad un territorio. È il messaggio fondante e trasversale che viene proposto in ogni esperienza che si vive in questo luogo fino ad arrivare alla cucina.

La Direzione e la responsabilità di trasferire il messaggio esperienziale anche a tavola è affidata a Matteo Sintini, già con diverse esperienze alle spalle in alcune insegne importanti nazionali, che si dimostra abile e competente nel gestire sale di questo livello.

I menu, ben studiati,garantiscono un servizio puntuale e soddisfano in maniera eccellente le esigenze dei clienti ad ogni ora della giornata.

Cosa si mangia al Salviatino

Gustosissimi i club sandwich, ma protagonista dell’esperienza a tavola è sicuramente il ristorante, in cui la cucina di Giacomo (nota insegna della ristorazione Milanese e di proprietà della famiglia) richiama il sodalizio tra le due città, mutuando alcuni dei piatti che hanno reso celebre il ristorante Giacomo e favorendo un incontro a tavola con la cultura Toscana. Il “connubio” ispira nuovi piatti, grazie alla buona tecnica dello chef Angelo Mancuso, all’utilizzo di materia prima locale ed elementi di innovazione e ricercatezza.

Dalle proposte del menu à la carte, spiccano gli Spaghetti al pomodoro e basilico e il Trancio di Branzino, cuore di lattuga brasata e maionese allo zenzero, il Tacos di branzino in ceviche, il carpaccio di Ricciola.

 

Spazi intimi e accoglienti disegnano il comfort delle 40 camere e suite, arredate e decorate con opere d’arte e
caratterizzate da un design elegante e minimale.

L’Italia è una meraviglia culturale, dalle infinite ed inestimabili opere d’arte e beni architettonici, luoghi che parlano ai sensi e rivivono assieme alla memoria. Il Salviatino è il posto dove rifugiarsi, per bere un bicchiere di vino al tramonto, quando l’aria rinfresca e tutto sembra trovare senso come un brivido rubato, come un bacio tra le viole.

Questo viaggio è stato condiviso con un bicchiere di Chenin blanc e le melodie di Stelvio Cipriani.

Via del Salviatino, 21, 50137 Firenze


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