Il Verdicchio di Sartarelli

Pubblicato in: I vini da non perdere

di Antonio Di Spirito

Nel 1972 Ferruccio Sartarelli, da apprezzato panettiere, si trasforma in imprenditore e dàlibero sfogo alla sua grande passione: produrre un Verdicchio di qualità a Poggio San Marcello (AN), vicino Montecarotto.
Fu tra i primi a credere a quel vitigno tradizionale ediede inizio alla produzione di un vino di qualità fatto solo con il verdicchio.

Nel cambio generazionale la figlia Donatella, affiancata dal marito Patrizio Chiacchiarini, vigneron capace ed instancabile, hanno preso in mano un’azienda di 15 ettari e l’hanno fatta crescere sia in termini qualitativi, che in termini di volumi; oggi, oltre a sei ettari di oliveto, gli ettari vitati sono oltre 55, per una coltivazione ancora mono varietale: con il verdicchio.

Nel 2016, completati i rispettivi percorsi formativi, i loro figli, Caterina e Tommaso, hanno iniziato il loro iter lavorativo affiancando i genitori: lei è sales manager estero, mentre lui segue tutte le fasi produttive in cantina. Nei vigneti, condotti in regime biologico, è rimasto il vigneron Patrizio, che si avvale di un consulente agronomo esterno; il rispetto per l’ambiente è il suo credo ideologico e, al contempo, la filosofia Sartarelli. E si comincia a sentire la ventata di gioventù data ai vini, pur restando saldamente nella tradizione; ne è prova la nuova etichetta nata in cantina.

Indiscutibile il tasso qualitativo mantenuto costantemente alto negli anni.

L’unicità di quest’azienda sta nel fatto che utilizza un unico vitigno, il verdicchio, per la produzione di sei etichette, oltre alla grappa ed all’olio; sicuramente è questo il motivo che ha spinto la famiglia ad istituire un “Museo Sartarelli” completamente dedicato al vitigno: immagini, documenti e curiosità raccontano la storia del Verdicchio dalle origini fino alla sua affermazione nell’ultimo secolo.

il verdicchio è una delle migliori uve bianche autoctone italiane; in ampelografia viene classificata come uva “verde” insieme al verduzzo, verdello, verdesca, ecc.; inoltre, è stata evidenziata una parentela stretta tra il Verdicchio ed il Trebbiano di Soave.

Molto probabilmente è stato introdotto dai Lombardi nella valle dell’Esino nel 1470, allorquando si stabilirono in queste zone.
Nel corso dei secoli il verdicchio si è acclimatato ed adattato al territorio diventando una varietà autoctona e solo nel cuore delle Marche, tra Jesi e Matelica trova le condizioni ideali per esprimersi a così alto livello; non così in altre zone.

La tipicità del verdicchio si esprime spesso attraverso profumi di agrumi, frutta tropicale, mandorla ed erbe aromatiche. Una caratteristica peculiare è, che, rispetto a tutti gli altri vini bianchi, è molto ricco di etilcaffeato (scientificamente provato) uno dei principali antiossidanti fenolici naturali, con effetti benefici sulle malattie cardiovascolari e, soprattutto, capace di abbassare la quantità di radicali liberi nel fegato.

In ultimo una nota piacevole che ti lascia la visita effettuata in azienda: è impressionante la serenità che regna in famiglia, l’intesa e la complicità fra i quattro titolari, l’umiltà e la gentilezza con la quale si pongono verso tutti gli ospiti.

I Vini assaggiati

 

Sartarelli Brut

Le uve vengono raccolte a fine agosto e dopo un lungo affinamento sulle fecce fini, va in autoclave per circa sei mesi per assumere la spuma.

Un intenso ed esuberante perlage ci regala profumi di biancospino, frutta a pasta bianca, note minerali e mentolate; in bocca è affilato e freschissimo; le note di frutta carnosa e di agrumi gli conferiscono un discreto corpo prima di un finale lungo e piacevole.

Tralivio 2022 – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

E’ un Verdicchio classico. Ha profumi floreali di biancospino e glicine, erbette aromaticheselvatiche. Al palato è un vino di buon corpo, ha sapori di frutta gialla esotica ed agrumi maturi, ha grande freschezza ed una vena minerale; è sapido, asciutto e speziato.

Balciana 2021 – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

Questo vino viene prodotto da un unico vigneto; le uve seguono un processo di surmaturazione in pianta fino a novembre inoltrato. Il decorso successivo segue i normali canoni di fermentazione e maturazione in acciaio, per affinare, poi, lungamente in bottiglia.

Paglierino oro brillante, emana profumi di pompelmo maturo, albicocca appassita, fiori appassiti ed una leggera nota di idrocarburo. Il sorso è dominato dalla nota minerale, è asciutto, complesso, molto fresco, accattivante, ha sapori fruttati con fichi e frutti canditi, note decise di mandorle, buona speziatura e sapidità. Sorso rotondo, pieno, scorrevole ed armonico.

Milletta 2021 – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG Classico

Il nome del vino deriva da un piccolo vigneto acquisito da pochi anni, là dove nacque e crebbe la moglie di Ferruccio: Villetta, conosciuta da tutti con questo nomignolo.
Le uve vengono sottoposte per circa 48 ore a crio-macerazione e, dopo la fermentazione, il vino matura per un anno in acciaio sulle fecce fini ed affina un ulteriore anno in bottiglia. Ha colore paglierino intenso ed ha profumi penetranti di pesca bianca, leggere note di frutta esotica ed agrumi. Il sorso è delicato e consistente, pieno e scorrevole, speziato e sapido; ha una freschezza giovanile e persistente.

 

Sartarelli Passito 2022 – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Passito

Per questo vino è stato selezionato un vigneto con un clone di verdicchio particolarmente spargolo. Dopo la raccolta, effettuata nei giusti tempi di maturazione, i grappoli vanno in fruttaio per sei settimane di appassimento. Il colore è dorato e luminoso; l’impatto al naso è minerale di idrocarburi, poi si apprezzano profumi di salvia, frutti canditi, agrumi e cera d’api; al palato si presenta molto fresco, equilibrato, pulito, per nulla stucchevole, anzi scorrevole, progressivo ed elegante.

 


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version