Il Vizio a piazza Barberini, Roma dall’alto dell’Hotel Bernini e cucina nippo-chic

Pubblicato in: cucina giapponese

IL VIZIO – Sina Bernini Bristol, Autograph Collection
Piazza Barberini, 23 Roma
Tel.06 4889 33288
Aperto pranzo e cena tutti i giorni
Scontrino medio sui 90 euro

 

di Francesca Pace


Il Vizio
domina dall’alto la sempre bella e fiera Roma grazie all’ubicazione strategica e perfetta: Terrazza Bernini, lo spazio panoramico dell’Hotel Sina Bernini Bristol che da qualche mese ha riaperto le sue porte per donarsi alla città. Questo posto vibra e si anima dalla colazione al dopo cena facendo convergere in esso gastronomia contemporanea, energia cosmopolita e fascino della Capitale che si incontrano e danno vita ad una fresca rarità. Affacciandosi da qui, grazie alla visuale a 360°sulla città, si possono scorgere i tetti dorati del centro storico, la Fontana del Tritone e gli occhi più lungimiranti arrivano alla Cupola di San Pietro: la Capitale si mostra in una delle sue versioni più seducenti.

Il restyling firmato da Valerio Alecci ha trasformato la terrazza in un ambiente internazionale, elegante ma essenziale, in cui il barocco romano dialoga con le linee pulite del minimalismo giapponese e accomodarsi qui significa vivere la città in evoluzione, che si rispecchia totalmente nella cucina de Il Vizio. A guidare la brigata c’è lo chef giapponese Nagano Tetsuo, che ama confermare la sua identità nippo-oriented ma sfoggia anche una sapiente anima multiculturale che procede parallela e poi si intreccia alla prima: da un lato un sushi d’autore costruito con estrema sapienza e tecnica impeccabile, dall’altro una cucina europea contemporanea che guarda all’Oriente con rispetto ma anche con creatività, fondendo tradizione asiatica e gusto internazionale in un’esperienza che sorprende senza mai troppo forzare.

La degustazione alla Terrazza Bernini è stata indubbiamente superlativa: dopo gli sfiziosi amuse buche, croccanti e saporiti, lo chef mi ha fatto provare gli Uramaki Lotus, un equilibrio magistrale tra salmone, avocado, tartare di salmone piccante, tamamiso, chips di loto e maionese, un gioco di croccantezza, freschezza e umami che si rincorrono in un solo boccone; a seguire un tris di sashimi dalla purezza essenziale, tagli netti e una materia prima di qualità straordinaria, il Giappone in un attimo è qui.

Lo spaghetto con crema di zucca e gorgonzola, canditi di arancia e ostrica cruda è stato il piatto più sorprendente, un primo voluttuoso, un incredibile intreccio di sapidità marina, intensità erbacea, dolcezza e acidità agrumata: l’incontro tra gli elementi è audace di certo, ma perfettamente riuscito, in bocca il sapore resta lungo, un vero vizio che potrei non voler abbandonare mai.

Il Rombo con carciofi e crema di anacardi si è presentato proprio come lo immaginavo, essenziale e confortevole al punto giusto. Il carciofo racconta Roma in ogni sua foglia, il trancio di pesce è umido, succoso, mentre la crema di anacardi dona la possibilità di fare la scarpetta in un sughetto sfizioso.

In chiusura, mi concedo l’assaggio di due dolci che sulla carta hanno attirato la mia attenzione sin da subito: i bignè caramellati con arancia e gelato al fior di latte, si rivelano golosissimi grazie a un gioco di contrasti tra croccante e morbido, caldo e freddo, mentre il lingotto di mousse di nocciole con caviale di frutto della passione è il dolce ideale per chi ama i sapori più decisi: intenso, setoso, con una punta acidula che accende il palato.

In abbinamento:

Franciacorta Le Marchesine Rosè millesima 2024
Friulano Schiopetto

 


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