
di Lorenzo Colombo
Nel mese d’aprile, dopo una visita in azienda, avevamo scritto in merito alla degustazione di un buon numero di vini dell’azienda Balgera ed avevamo introdotto l’articolo in questo modo:
“Quella di Paolo Balgera è un’azienda storica, fondata nel 1885 da Pietro Balgera e giunta, con Luca e Matteo, figli di Paolo, alla quinta generazione.
Situata a Chiuro l’azienda possiede sei ettari di vigneti in proprietà nel territorio di tre sottozone, Valgella, Sassella e Grumello e s’avvale inoltre delle uve di alcuni conferitori storici.
I vini prodotti da Paolo, che ora ha passato la mano al figlio Luca, sono caratterizzati da un lungo affinamento prima della loro messa in commercio. Sono 50 mila le bottiglie prodotte annualmente, suddivise su una ventina d’etichette.”
Ora per la rubrica del sabato “InvecchiatIGP” andiamo ad assaggiare un vino di 26 anni d’età, uno Sforzato del 1999 quando era ancora un vino a DOC (la Docg per lo Sforzato arriva nel 2003).
Paolo Balgera ha sempre utilizzato per l’affinamento dei suoi vini botti di grandi dimensioni e questo vino ha certamente trascorso numerosi anni in questi contenitori prima d’essere imbottigliato.
All’apertura della bottiglia il tappo è fuoriuscito senza sforzo alcuno e si presentava ancora intatto, buon segno.
Ne bicchiere abbiamo trovato un vino dal color granato luminoso e limpido, di discreta intensità e con unghia tendente all’aranciato, altro buon inizio.
Ma è al naso che questo vino ha mostrato tutta la sua qualità, intenso ed elegante, con note fruttate ancora in evidenza che virano verso sentori di confettura di prugne, balsamico, ampio e ancora fresco, con note mentolate e accenni di liquirizia dolce e radici, spezie dolci, vaniglia e cannella e fiori appassiti, violetta e petali di rosa completano il quadro olfattivo.
Alla bocca l’abbiamo trovato strutturato ma non massiccio, con trama tannica in perfetto equilibrio e con vena acida ancora vibrante, anche la nota alcolica appare bene integrata (d’altra parte il suo tenore alcolico non è elevatissimo per la tipologia di vino, 14,5% Vol.), i sentori spaziano dal tamarindo al cioccolato alla menta e alla vaniglia, con note fruttate ancora ben presenti, la sua persistenza è decisamente lunghissima.
Si tratta si uno stile di Sforzato che ci piace molto, che non vira verso morbidezze (o dolcezze) eccessiva e stancanti, con una struttura ed un grado alcolico che ne facilitano la beva.
Così averne di vini simili con un quarto di secolo sulle spalle.
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