Masseria Guida a Ercolano – Na
Via Cegnacolo, 55
0817716863-3202215881
Sempre aperto
di Francesca Pace
Alle spalle il Vesuvio, davanti il mare, al centro la terra coltivata che frutterà quelle che sono le materie prime per la Masseria Guida di Ercolano. Già solo questo dovrebbe bastare per rendere questo posto, un posto unico nel suo genere. Ma la Capitana Nunzia Perrot aggiunge la sua accoglienza e la sua eleganza a ciò che è già bello di per sé.
Masseria Guida ad Ercolano è un luogo dove la bellezza del paesaggio incontra l’arte per il cibo mettendo il cliente, che diventa via via amico al primo posto. Come la stessa Nunzia mi racconta, “qui coccoliamo chi ci viene a trovare”. “Cerchiamo sempre qualcosa di nuovo per poter rendere l’esperienza culinaria un bel ricordo”.
Varcare il cancello della masseria significa immergersi in un’atmosfera sospesa: orti curati, vegetazione generosa, spazi verdi che raccontano la tradizione agricola del territorio, reinterpretata con stile contemporaneo. Grazie proprio alla cura di un orto privato, alcuni ortaggi e alcune verdure divengono conserve. Dai friarielli, alla marmellata di pellecchiella del Vesuvio, dai pomodorini al mitico Isi (ma questa è un’altra storia).
Ma è a tavola che l’esperienza si compie davvero, grazie a un menù autunnale che saluta con amore la bella stagione e celebra la nuova con piatti che sanno di calore e creatività. La cucina di Masseria Guida parla un linguaggio fatto di territorio, tecnica e immaginazione, e ogni portata diventa un piccolo racconto, che porta la firma di Nello D’alterio. Complice una ricca e curata cantina, la faccenda si fa interessante parecchio.
Salutando l’estate che fu, ma che in alcuni giorni resiste all’autunno, si inizia con il fiore di zucca avvolto da pasta kataifi, farcito alla Nerano, abbracciato da un profumato ragù di cinta senese e completato da croccanti chips di zucchine: un dialogo tra orto e tradizione che conquista al primo sguardo.
La cremosità del ripieno è confortevole, una carezza al palato che conquista. Raffinato e sorprendente il carpaccio di Black Angus affumicato, accompagnato da ananas, fichi, spuma di formaggio e crumble di frutta secca, per un incontro equilibrato tra dolcezza e intensità.
Ho apprezzato molto il gioco di consistenze e di sapori. La dolcezza della frutta si sposa divinamente con la sapidità della carne. La spuma di formaggio non sovrasta ma accompagna il tutto creando un bel connubio.
E visto che da qui si vede il mare, il mare trova la sua massima espressione nel tentacolo di polpo scottato, servito con patate in due consistenze e arricchito da un olio all’aglio nero che aggiunge profondità al piatto.
Ma è con le paste, immancabili e delle quali non si può fare a meno, che ci addentriamo con vigore nella stagione corrente, la regina della tavola italiana, viene esaltata in due interpretazioni: le pappardelle con funghi porcini e castagne, che profumano di sottobosco, di giornate uggiose e di caminetto, i bottoni di pasta fresca ai quattro formaggi, impreziositi da noci, pera al vino rosso e la sua riduzione, creano un gioco di contrasti morbidi e aromatici, per quanto sia ricco questo piatto non risulta pesante, anzi la pera al vino rinfresca e armonizza il tutto.
Due piatti con identità diverse e molto interessanti che decidere quale sia la migliore tra le due è cosa assai difficile.
Il nuovo menù autunnale di Masseria Guida è un invito a rallentare, ad assaporare la stagione attraverso i suoi frutti più autentici e a scoprire come il tempo che verrà possa convivere armoniosamente con la memoria del territorio. Un’esperienza che non è solo gastronomica, ma emozionale e qui la padrona di casa con il suo staff e la sua brigata, giocano un ruolo fondamentale: un viaggio che inizia con la bellezza dei luoghi e si compie nel gusto. E sì, meritano anche i dolci finali, che come il pane e i lievitati sono tutti home made.
Qui si può venire sia a pranzo che a cena, ma è il luogo ideale, grazie ai grandi spazi anche per organizzare eventi.
Scheda del 11 febbraio 2025
Masseria Guida: dove mangiare sul Vesuvio
di Francesca Pace
Io davvero non so se Nunzia Perrot sia più folle o più coraggiosa. Molto probabilmente è un bel mix di entrambe le cose. Fatto sta che effettivamente ci vuole un gran coraggio e un pizzico di follia per rilevare durante il periodo appena post Covid, dove la ristorazione risentiva di una crisi profondissima, una struttura come quella di Masseria Guida alle pendici del Vesuvio.
Fatto sta che oggi Masseria Guida, una casa colonica dell’800 restaurata in modo fine ed elegante, è un posto bello, curato nei minimi particolari, ricco di verde, nella quale si può godere di aria salubre e di un’ottima proposta gastronomica.
Come una piccola ape operosa (animale in cui lei stessa si identifica) lavora assieme al suo staff in maniera costante per far crescere il suo progetto, che spazia dalla banchettistica al ristorante puro.
Ho avuto modo di provare la sua cucina e in totale sincerità l’ho trovata concreta ma raffinata, elegante ma non spocchiosa. Un giusto equilibrio tra gusti partiolcari e tepore di casa.
A menù c’è certamente la tradizione, i piatti iconici campani come ad esempio la genovese non mancano assolutamente, ma si trovano proposte anche più particolari e decisamente sorprendenti. Grazie a un generoso orto riesce ad autoprodurre frutta e verdura che poi utilizza nelle sue preparazioni e questo è per chi vuole mangiare bene un enorme valore aggiunto.
Ben strutturata e di gran fascino anche la cantina, che conta etichette sia nazionali che internazionali.
A capo della brigata c’è lo Chef Aniello D’Alterio, giovane ma preparatissimo, lavora in maniera affiatata con tutti i membri e l’affiatamento è assolutamente sotto gli occhi di tutti.
“Si cammina tutti insieme, siamo entità precise ma sostituibili e interscambiabili”, mi dice.
La sua è una cucina genuina, che presenta nessuna sbavatura, nessun passo falso, un percorso netto che fa venire voglia di tornarci ancora per provare gli altri piatti proposti a menu.
Potreste partire così come ho fatto io con un grande classico, il carciofo ripieno con ricotta e magro di vitello, avvolto da speck, servito su una crema di carciofi e zucchine. Ottimo e stuzzicante anche il misto di verdurine: fiore farcito alla ricotta, involtino di parmigiana di melanzane, gattoncino di patate, servito su crumble di cacao salato. Ecco proprio il crumble in un piatto del genere non te lo aspetteresti ed invece è proprio quel tocco in più che fa la differenza.
Con molta gioia scopro che anche la pasta fresca è fatta in loco e visto che a me piace molto, decido di ordinare un piatto non facile a mio avviso: la pappardella al ragù di cinghiale. Questo animale ha una carne tenace e un profumo invadente se non trattato bene, ma qui lo Chef è stato perfetto. Un sentore di spezie e una nota di cacao, hanno reso questo piatto straordinario al palato, perfetta anche la cottura della pasta.
Da fan accanita dei brasati e degli stracotti passo volentieri poi ad assaggiare la guancia di manzo cotta in CBT, con purè di patate e contorni di stagione. Anche qui la cottura è perfetta, la carne risulta tenerissima che quasi quasi non serve il coltello.
Una bella sorpresa anche i dolci, in particolare il richiamo al sottobosco ha stuzzicato parecchio le mie papille.
Finale con Isi, qui ci sarebbe da scrivere un capitolo a parte, Isi è una sua creatura, tra le più delicate e forse proprio per questo tra le più preziose.
A pochi passi dagli scavi di Ercolano e a qualche metro dalla bocca del vulcano, Masseria Guida dagli spazi ampi e curatissimi, è pronta ad accogliervi assecondando ogni esigenza e dispone anche di una camera che può accogliere chi di voi si vuol concedersi qualche giorno di piacevolissimo relax.
Scheda del 24 agosto 2018
L’ Estate Gourmet di Masseria Guida a Ercolano
I secondi di carne sono ben eseguiti ma peccano ancora di un legame forte con i cataloghi per ciò che concerne le proteine.
L’uso della materia prima vegetale di produzione propria è indovino, manca una nota erbacea e speziata in più a sorreggere l’insieme. Filetto di Bufala con Zucchine alla Scapece e Variazione di Agnello con il suo Prosciutto. Sapori forti, ben decisi, robusti. Cottura millimetrica. Avrebbero forse beneficiato come già detto di un intervento erbaceo pur rimanendo piatti goduriosi. Sovvertendo per l’ennesima volta l’ordine di degustazione di passa agli antipasti. Ben precisi, grande sfoggio di tecnica e pensiero da parte dello chef. La sequenza di Ostrica, crudo di Manzo & Zucchino San Pasquale alla Scapece preparano il palato alla degustazione di cui ho già parlato, toccandone vari aspetti. Rotondità, acidità, sapidità. Ottimamente eseguita la Tempura, così come il crudo di Gambero Rosso.
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