In soli quattro anni la produzione della Basilicata si è praticamente dimezzata, passando dai 208.000 ettolitri del 2008 ai 110.000 dello scorso anno, di cui solo il 10 per cento a Doc o Igt. Segno “meno” (di ben due zeri) anche per la superficie vitata. Insomma, guardando i dati sembra di essere in presenza di un crisi strutturale: la grande tradizione vitivinicola potrebbe ridursi a una mera “testimonianza”. Le nostre visite in effetti confermano uno stato d'animo spesso rassegnato, o quasi.
Ma non mancano gli spunti positivi che fanno ben sperare, primo fra tutti il cambio di stile, maggiormente centrato sulla bevibilità del vino e sull'espressività territoriale. Una svolta che registriamo abbastanza decisa proprio a partire dall'annata 2009: meno effetti speciali, più fiducia nelle capacità dell'Aglianico di elevarsi nel tempo. Dal punto di vista economico, poi, non è certo indifferente la determinazione con la quale grandi aziende come il Giv e i Feudi di San Gregorio stanno investendo in viticoltura pulita e riqualificando i migliori vigneti. Non mancano le piccole aziende impegnate nella qualità e capaci di offrire spunti molti interessanti in bottiglia. Infine assistiamo con piacere alla crescita di realtà molto ben impostate nel Materano, sicuramente l'area più dinamica e vivace della Lucania.
La Basilicata è il grande polmone verde del Sud: la bellezza del paesaggio, dei suoi borghi e dei castelli federiciani, il turismo della costa e di Matera, la qualità del suolo vulcanico del Vulture, la presenza di una diffusa e interessante biodiversità sono la cornice nella quale è possibile sviluppare un progetto vitivinicolo di ampio respiro.
Diverse verticali dimostrano come l'Aglianico, pur nella diversità di interpretazione, sia un vino capace di regalare forti emozioni nel tempo. Non solo: il frutto del Primitivo nel Materano ha perso quel sentore omologante di “cotto” degli anni scorsi, sostituendolo con freschezza e bevibilità; i bianchi dal canto loro, soprattutto quelli a base fiano e moscato, mostrano spunti sorprendenti. Insomma, siamo impazienti di vivere presto nuove emozioni e avventure di viaggio.
Vini Slow
Aglianico del Vulture Il Repertorio 2010 – Cantine del Notaio
Aglianico del Vulture Teodosio 2011 – Basilisco
Grandi Vini
Aglianico del Vulture 400 Some 2011 – Carbone
Vini Quotidiani
Aglianico del Vulture Grifalco 2011 – Grifalco
L'Atto 2011 – Cantine del Notaio
Sarà possibile degustare questi vini, insieme a tutti quelli delle altre regioni d'Italia che hanno ricevuto un riconoscimento, il prossimo 26 ottobre a Venezia, in occasione della presentazione di Slow Wine 2014.
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