
di Marco Galetti
La carbonara sotto copertura e i benefici per il giro vita è un post vietato ai minori e a tutti quei pochi fortunati che non hanno alcun problema alimentare.
Per tutti gli altri, questa ricetta, che ho provato ad “inventarmi” in una domenica invernale e lombarda, potrà, almeno nelle intenzioni e nell’aspetto, essere una variabile accettabile del piatto col quale si gode e si continuerà a godere senza abusare.
Non è una carbonara, quindi, ma mi ringrazierete.
Ingredienti per questo primo da mettere sotto i denti, ecco le dosi per due persone:
160 grammi di tubetti di buona qualità
Una punta di zafferano e un cucchiaino scarso di curcuma, pepe nero e briciole croccanti di bresaola (basterà tagliarla a piccoli pezzi e farla tostare delicatamente senza grassi in una piccola padella antiaderente rivestita di carta forno che si annerirà ma non permetterà alla bresaola di fare altrettanto bruciandosi e vanificando…)
200 cc di latte di capra, l’ideale sarebbe il latte gentilmente concesso da una bufala e una mozzarella di bufala come secondo piatto, con quel tocco di acido rinfrescante e appagante, se il latte fosse reperibile, se la linea del giro vita fosse accettabile, la linea di condotta sarebbe questa, ma oggi facciamo i bravi e capra sia, Sgarbi permettendo…
Quindi niente uova, niente guanciale, niente formaggio, niente sale se non quel poco necessario per cuocere la pasta.
Al latte di capra ho unito, per questa salsa quasi a freddo, un po’ di zafferano, un cucchiaio scarso di curcuma, un cucchiaio d’olio e un pizzico abbondante di pepe nero, quindi ho cotto la pasta di Gragnano in abbondante acqua poco salata, l’ho scolata e l’ho saltata in padella con una parte della bresaola croccante e con la crema speziata di latte di capra, facendo restringere la salsa senza asciugarla.
Poi ho completato il piatto con le briciole tostate di bresaola e con ancora un po’ di pepe nero
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