La grande notte degli chef: i cuochi troppo in TV e poco in cucina? Premio Vinavil d’oro a chi lascia meno il suo ristorante. Papabili e fuori concorso

Pubblicato in: La cazzata del giorno

di Leo Ciomei

Sbaglio o non si è mai parlato tanto di cuochi in TV come in questo inizio di estate ? Su ogni canale ma soprattutto su alcuni blog a tema gastronomico non si parla d’altro e sembra che le trasmissioni televisive con gli chef protagonisti siano diventati il nuovo Grande Fratello e Carlo Cracco il nuovo Costantino Vitagliano.  Per la Notte degli chef  di Alfonso Signorini pure il nostro Pigna ha acceso quell’oggetto luminoso e si è messo nei panni di Aldo Grasso (ndr: critico TV del Corriere, please niente commenti sulla similitudine stazzadelPigna/cognome critico) scrivendo un bel pezzo sul programma di Signorini, pezzo su cui sono quasi totalmente in disaccordo (durante la trasmissione mi sono quasi addormentato…).

Tutta questa smania partecipativa da parte dei nostri cuochi poi fa crescere su qualche blog la rabbia di molti che non trovano il “famoso” chef al lavoro nel proprio ristorante e quindi si lamentano se lo stesso non viene ad omaggiarli al tavolo… <tutto bene ?>  <benissimo ! l’aragosta era morbidissima> <ma, veramente, era un’astice…>

La mia opinione è che una brigata di cucina ben affiatata e con un degno sous-chef riesce a preparare qualsiasi piatto della carta ed ho qualche esempio che rafforza la tesi: Vissani fra tutti.  Del resto se questo non fosse vero come potrebbe la Rossa (non la ministra Brambilla, poveretta, impelagata nel suo Tour in Italy) assegnare stelle su stelle a Ducasse, Robuchon e Nobu all over the world ?

In verità però tutto questo girovagare fra congressi, studi televisivi e happening mondani farà buona pubblicità alla cucina d’autore ma risulta anche un po’ indigesto a noi appassionati che, egoisti e gelosi come siamo, vorremmo avere le loro creazioni solo per noi.

Per questo, in accordo con l’infernale Maffin e con la supervisione del professionale Luciano, ho deciso di istituire un premio che chiameremo VINAVIL D’ORO, dedicato allo chef più attaccato al suo locale e meno mediatico dell’empireo gastronomico italiano, cioè a colui o colei che durante quest’anno NON sarà mai (o quasi mai) comparso nelle TV nazionali e/o sulle riviste al di fuori del mondo ristorativo. Concorrono a questa importante gara tutti i cuochi che hanno riportato una votazione uguale o superiore a 17,5/20 nella Guida d’Italia de L’Espresso, nostro riferimento.

Al vincitore sarà assegnata una pergamena e avrà l’onore di averci a pranzo.

I papabili potrebbero essere Enrico Crippa di Piazza Duomo, Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi, Ciccio Sultano del Duomo, Paolo Lo Priore de Il Canto e Pino Cuttaia de La Madia. Ma pure Davide Palluda dell’Enoteca, i Vivalda dell’Antica Corona Reale, i Portinari de La Peca, Giancarlo Perbellini del ristorante omonimo.
Se avete notizia di avvistamenti di questi chef fatecelo sapere.

Non soddisfano i requisiti minimi i seguenti chef:

Massimo Bottura  – Osteria La Francescana

Gianfranco Vissani  – Vissani

Heinz Beck – La Pergola

Papabili

Mauro Uliassi – Uliassi

Davide Scabin – Combal.0

Carlo Cracco – Cracco

Massimiliano Alajmo – Le Calandre

Aimo Moroni – Il Luogo di Aimo e Nadia

Valeria Piccini – Caino

Moreno Cedroni – La Madonnina del Pescatore

Philippe Leveillè – Miramonti l’altro

Andrea Berton – Trussardi alla Scala


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version