
di Emanuela Mastrodomenico
Questa è una bella storia di rinascita e di resistenza. Il 4 agosto 2023, la forza distruttrice di un incendio, alimentato da un vento impetuoso e da un caldo estremo, ha minacciato di cancellare in un attimo anni di duro lavoro e passione. Le fiamme, partite dalla bruciatura delle stoppie di un terreno vicino, hanno lambito i nostri vigneti di circa vent’anni, nonostante le meticolose opere di pulizia che ogni anno eseguiamo. Abbiamo visto circa 5 ettari di vigneto, che curiamo con amore e dedizione, subire un colpo devastante, un dolore che abbiamo sentito sulla nostra pelle.Di fronte a un dolore così grande, non ci siamo arresi.
Abbiamo lanciato una raccolta fondi online, chiedendo aiuto a una comunità che non sapevamo quanto fosse forte. La risposta è stata incredibile: in poco tempo, abbiamo raccolto 10.000 euro. Un gesto di generosità che ci ha permesso di ripartire, pulire i vigneti e curare le viti danneggiate. Non solo denaro, ma anche il supporto di persone competenti che si sono unite a noi per dare una mano. Oggi, la nostra è un’azienda che guarda al futuro con una fiducia nuova, più solida che mai. Questa speranza è nata proprio dalla sofferenza che ingiustamente ci ha colpiti, perché ci ha permesso di toccare con mano il valore inestimabile della solidarietà e della stima della gente.
Abbiamo capito che il vino non è solo una categoria merceologica, ma è l’espressione di una storia fatta di persone, di mani che lavorano la terra, di sacrifici e di profonda consapevolezza.
Le degustazioni che offriamo in cantina, nel nostro ambiente intimo e raccolto tra botti e volte in pietra, sono oggi un momento per condividere questo messaggio potente e autentico. Ogni calice racconta una storia di resilienza e di legame profondo con la terra.Il nostro impegno, rafforzato da questa esperienza, si rivolge ora alla tutela delle economie agricole e dei paesaggi vitivinicoli. Chiediamo con forza che vengano promosse politiche di prevenzione e monitoraggio, perché intervenire a danno fatto non è mai la soluzione migliore. Questo significa custodire il territorio e restituirlo, in tutta la sua bellezza, alla comunità, un sorso dopo l’altro. D’ora in poi, i nostri vini avranno un sapore nuovo: quello della speranza e del coraggio di chi, anche di fronte alle ceneri, non si arrende e continua a cercare il seme buono per la vita. Le nostre viti, dopo il dolore, torneranno a dare il loro frutto e questa esperienza ci ha profondamente cambiati. Nelle nuove annate, abbiamo voluto celebrare questa rinascita
di cui Likos Aglianico del vulture Doc 2021e Mos igt Basilicata 2022 sono solo gli apripista di un percorso nuovo e tutto da vivere.
In questo modo vogliamo riportare l’Aglianico del Vulture alla sua dimensione essenziale, verace forte ed elegante proprio come il suolo vulcanico da cui proviene.
Questa vendemmia sarà un tributo speciale a tutti coloro che ci hanno sostenuto, la nostra “comunità virtuale” del crowdfunding. Li aspettiamo uno a uno nella nostra cantina scavata nella roccia per brindare insieme. Questo calice non sarà solo un vino, ma un simbolo tangibile della nostra rinascita e della straordinaria forza della solidarietà.”
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