Latte: ritorno al futuro per il primo alimento e brevi cenni storici

Pubblicato in: Curiosità
Latte Ritorno al Futuro

di Marco Milano

Il latte come “chiave di lettura della nutrizione del domani”. Il bianco alimento che detiene il “titolo” di primo della storia alimentare torna al centro del dibattito anche in prospettiva futura. E proprio l’alleanza tra Basilicata e Campania in un connubio “agroalimentare di relazione e di sistema” ha ispirato un “latte day”, con un convegno, una giornata dedicata al latte.

Un incontro sulle “proprietà del latte ed il suo valore in una dieta equilibrata” ma anche per la presentazione del progetto del progetto “IO sono lucano” che riunisce cinque filiere agroalimentari lucane di qualità che commercializzano i prodotti a marchio “IO sono lucano” e per la promozione delle eccellenze enogastronomiche delle filiere lucane. L’evento dovrebbe essere tra i protagonisti di gennaio 2022 alla Camera di Commercio di Napoli, e riporta le luci della ribalta sul latte.

Frutto della mungitura di animali, soprattutto delle mucche, è un prodotto alimentare di antica data. Per i cultori, ma per i consumatori in generale, il latte ha un sapore piacevole, lasciando al palato una sensazione tra il fresco ed il dolce.

Le abitudini di ieri come di oggi lo vedono protagonista indiscusso e assoluto per le colazioni, ma il latte viene anche utilizzato per uno snack durante la giornata, o nella versione “cena”, sia nella mise in tazza, bollente per una serata invernale, ma anche bicchierone fresco per mantenersi leggeri in un dinner estivo. Aldilà di intolleranti al lattosio, per i quali, comunque, il mercato propone una gamma di prodotti alternativi, il latte, come raccomandavano le nostre nonne, è il classico alimento “che fa bene”. Oro puro per i bambini appena nati e in fase di crescita, viene suggerito e proposto, comunque, per tutte le generazioni, giovani, adulti e anziani per il benessere dell’organismo. Gli esperti spiegano che in un bicchiere di latte (vaccino, di qualità) è presente un’alta percentuale di acqua che ne garantisce il ruolo di bevanda dissetante, accompagnata dai cosiddetti macronutrienti alias proteine, grassi e zuccheri, ma anche i micronutrienti, come vitamine e sali minerali. Anche i medici si raccomandano di non far mancare il latte, per le quantità di calcio, contenute all’interno.

Per una breve guida nel mondo del latte, poi, l’agroalimentare presenta il latte animale e quello cosiddetto vegetale. Per latte animale la parte del padrone la gioca il latte vaccino, seguito da quello di capra. A seguire, ma soprattutto per uso caseario (e mangereccio) si trovano latte di bufala e latte di pecora. Fanalino di coda, espressione amata dai giornalisti sportivi, è il latte equino, come quello d’asina. Il mercato è fatto di latte intero, parzialmente scremato e scremato. Per la “sigla” latte UHT si intende “Ultra High Temperature”, ovvero sterilizzato ad alte temperature e venduto in contenitori tetrapak fuori frigo, poi negli ultimi anni grande spazio nei supermercati e nei negozi di alimentari lo stanno trovando anche le linee di latte HD, “High Digestibility”, ad alta digeribilità, proprio per superare il gap che vuole del latte, un veicolo di difficile digestione.

Impropriamente, come detto, si parla anche di latte vegetale, quasi un ossimoro in realtà, che deriva dalla lavorazione di legumi, cereali o frutta. In prima fila il latte di soia, molto orientale, ma anche l’italianissimo (siciliano) latte di mandorla. In ascesa sono anche il latte di riso e il latte di avena mentre le influenze indiane degli ultimi anni a tavola, stanno portando nelle cucine e dispense nostrane anche il latte di cocco. Infine un suggerimento curioso a tavola: “il latte di gallina”. Si tratta di una bevanda suggerita dalle nonne contadine delle terre emiliane, come antico beneficio anti-raffreddore.

Ingredienti:

1 tuorlo d’uovo

2 cucchiai di zucchero

1 tazza di latte intero o parzialmente scremato

1 bicchierino di sambuca (per gli adulti)

1 baccello di vaniglia (per i bambini)

Procedimento:

Montare il tuorlo con lo zucchero, possibilmente con un frullino. Scaldare il latte, senza portarlo a bollore, con la sambuca (o la vaniglia), aggiungerlo all’uovo e mescolare. Per chi non rinuncia al caffellatte o al cappuccino, la variante moderna prevede l’aggiunta a quanto sopra di caffè e/o una spolverata di cacao.

 


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