Le dieci pizze al taglio migliori di Roma secondo la classifica del Messaggero

Pubblicato in: Curiosità


 di Ilaria Pipola

La pizza al taglio è sempre stata una grande passione per tutti i romani, già dagli ’50 si potevano trovare dai fornai la classica pizza bianca, ancora oggi la più amata, la versione rossa e più avanti la margherita. Ormai di pizza se ne parla tanto, è diventato uno tra gli argomenti gastronomici più chiacchierati e discussi. Si sta vivendo una vera e propria rivoluzione in questo campo, anche per la tipologia “al taglio”. Se prima, appunto, si trovavano solo le versioni classiche (pomodoro e mozzarella; patate; prosciutto; funghi etc), ora lo studio approfondito dei prodotti, per farcire la pizza, e soprattutto i lieviti da adottare sono le prerogative per una riuscita vincente. Tant’è che ultimamente la versione “gourmet” è la più seguita, ma anche la più costosa, visto la proposta delle materie di alta qualità che si “gustano” in un quadratino di pizza. Ma andiamo a scoprire secondo il giornalista de “Il Messagero” Giacomo A. Dente quali sono, secondo lui, le migliori pizzerie al taglio di Roma.

Non poteva essere altrimenti: il primo posto è per Gabriele Bonci con il suo Pizzarium, il tempio della pizza al taglio, del lievito madre e dei prodotti di alta qualità, con prezzi che variano secondo la farcitura scelta, a partire da 12,00 euro al kg.

La pizzeria Angelo e Simonetta, secondo posto, propongono “impasti curatissimi, perfetta digeribilità. Risultato di grande piacevolezza, anche nei suoi abbinamenti più semplici, come la versione olive, pomodori e scarola”, a 12,00 euro al kg.

Terzo posto per la di Volpetti Più, con una lievitazione di 72 ore. Da provare “provala di bufala e cipolla di Tropea o pizza con fiori di zucca, acciughe e mozzarella”, a 11.00 euro al kg.

Zazà è quarto in classifica. La sua pizza lievita 60 ore, proposta in diverse versioni dalla “classica bianca alla porchetta fino alla zucchina, provola affumicata e gamberetti”, a 10,00 euro al kg.

Metà classifica per 00100 Pizza, che punta la sua attenzione sul lievito naturale e sulle materie prime, con una variazione di 30 interessanti tipologie, a 11,00 euro al kg.

Sesto e settimo posto rispettivamente per 10 e Lode Day, dove si trova “una versione al taglio di grande fragranza d’impasto e piacevolezza di ingredienti, a 13,00 euro, e Serenella, che propone una pizza di tre giorni di lievitazione e diverse farciture di con prodotti di alta qualità, a 8,00 euro al kg.

Ottavo posto per Ippo Pizza, con una pizza di lunga lievitazione e con alcune versioni gustose, come la quattro formaggi, porcini e tartufo, a 8,50 euro al kg.

Nono e decimo posto per La Focaccia, “straordinaria croccantezza della farine a bassa elasticità, spianate al matterello e cotte nel forno a legna, a 8,00 euro, e per Thyrus, che a 10,00 euro propone “pizze impeccabili e fragranti, con un autentico acuto nella versione con le patate e in quella marinara”.

L’abbinamento migliore ovviamente sono le birre, come scrive Dente, adatta la birra di abbazia belga profumata e ricca. Per i vini concordo assolutamente con le bollicine e il Dolcetto, ma aggiungerei, tra le scelte, anche un bianco aromatizzato o anche un rosso, poco tannico frizzante.

 


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