Le strade della mozzarella, il nuovo corso Lsdm

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista
Mozzarella (Credits to meteoweb.eu)

Le Strade della Mozzarella sono l’unico vero grande congresso di cucina internazionale che si tiene al Sud, tra i primi in Italia. Nel 2016 compie otto anni e svolta per dare nomi e cognomi a chi fa prodotti di qualità. I due ideatori ci spiegano cosa succede.

di Barbara Guerra e Alberto Sapere

Il primo evento targato Le Strade della Mozzarella è nato nel 2008. In questi otto anni la crescita della manifestazione è stata esponenziale fino ad assumere la forma di un vero e proprio congresso di cucina d’autore. Un grande lavoro è stato fatto per indagare le potenzialità di un prodotto e la grande ricchezza dei suoi territori d’origine.

La nona edizione si presenta con una novità importante: il cambio del nome. Per facilità di comunicazione diventiamo LSDM come marchio e dominio. Si segnerà un altro passaggio fondamentale dando nome e cognome alla mozzarella di bufala cosa che fin’ora non era stata fatta, entreranno come partner, con il loro marchio, una serie di eccellenti aziende produttrici di mozzarella di bufala che fanno della qualità, del rigore nei processi produttivi, della continua tensione alla ricerca e della netta volontà di preservare questo incredibile prodotto ed il suo territorio, i loro valori più grandi. Una sfida che chiaramente c’è chi è pronto a raccogliere.

Seguendo poi la scia di quanto fatto negli ultimi due anni durante i quali abbiamo iniziato ad aprirci verso l’estero, nel 2016 ci affacceremo per la prima volta anche oltre oceano.  Il progetto si evolve e l’attenzione verrà ruotata verso l’intero sistema agroalimentare. Ci sarà un cambio di prospettiva, la bufala, la sua unicità come prodotto e come animale è per noi il simbolo di un’Italia ricca di tipicità e biodiversità e soprattutto del valore aggiunto dei nostri artigiani.

L’Italia è il Paese della qualità, delle grandi e varie materie prime, delle esperienze umane. LSDM parlerà di mozzarella di bufala e sempre più di Pasta di Gragnano, di Pizza Napoletana, di olio extravergine d’oliva, del pescato del mediterraneo e di ortofrutta di qualità. Ci sentiamo pronti per questo fondamentale passaggio di crescita. La bufala resterà la cornice per raccontare i territori attraverso le capacità interpretative dei grandi cuochi.


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