Les bulles de France e l’anima “clandestina” di Caserta

Pubblicato in: I vini da non perdere

Degustazione di vini francesi abbinati ad un menù originale da Radici Clandestine

di Ambrogio Vallo

Metti dei grandi vini d’Oltralpe, dei piatti che uniscono tradizione, ricerca e innovazione, aggiungi della buona musica dal vivo. Ora condisci con un relatore d’eccezione come il delegato Ais Caserta Pietro Iadicicco. Bene, la ricetta non può che essere un grande successo. A piazza Aldo Moro 1, adiacente al Corso Trieste di Caserta c’è “Radici Clandestine”, l’interessante locale di Tommy Russo, raccontato molto bene e a più riprese, sul nostro Blog, da Antonella Amodio. Proprio qui giovedì scorso,15 dicembre, si è tenuto un bel momento di degustazione guidata di quattro grandi vini francesi più un quinto “alla cieca”. Sotto l’attenta guida di Giovanni Bologna, direttore del ristorante, la serata ha avuto inizio con un Cremant d’Alsace in abbinamento ad un crostino fritto di segale, burro di normandia e acciuga del cantabrico.

Uno sposalizio semplice ma di grande gusto. Qui la bollicina ha orientato la sapidità del piatto, restituendo un piacevolissimo equilibrio.  A seguire Cremant de Bourgogne con tartare di manzo alla tartara. Una bontà! Intanto Pietro Iadicicco, della delegazione dei Sommelier di Caserta, racconta ai numerosi presenti l’identità dei “Crémant”, ingiustamente ritenuti spesso i “fratelli minori” dei più noti “Champagne”.

Non dobbiamo pensare che per bere una buona bollicina francese si debba per forza inseguire le grandi etichette di Reims – spiega Iadicicco- e questa serata vuole appunto dimostrare questo”.  “È necessario -continua il delegato Ais- saper fare anche un racconto diverso, rendere giustizia a tanti prodotti di qualità, magari meno noti, dei cugini francesi”. Intanto il sommelier Carmine Madonna ristora i calici con una Blanquette de Limoux che accompagna una pita con hummus, falafel, melagrana e yogurt. Wow! Un mix di colori e sapori, tutto in perfetto equilibrio gustativo. Abbinamento audace ma perfettamente riuscito.

Entra dunque in scena un delizioso polpo arrosto su scarola liquida, in abbinamento Collet Champagne blanc de noirs. “L’idea di un piatto è frutto di un lavoro di ricerca, -spiega il direttore Giovanni Bologna- nelle nostre preparazioni c’è tanta tradizione locale ma anche sperimentazione, al fine di offrire ai nostri ospiti un’esperienza sensoriale totale ed esclusiva”. Mentre la musica dal vivo accompagna gli ospiti in questo piacevole viaggio in una Francia insolita, viene servito il dolce.

Gelato al cacao, crumble di nocciola e tartufo, ad accompagnare una bollicina in “blind tasting”. La curiosità dei presenti che provano a dare un volto alla bottiglia “segreta” è tanta.

Diverse le ipotesi, si scopre dunque che si tratta di un Trento Doc Ville Aroni. Si rinnovano i brindisi di chi aveva già indovinato, sorrisi ed allegria. La giusta conclusione di una bella serata. Ricetta riuscita alla grande, da ripetere sicuramente.

 


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