Liguria, l’offerta gastronomica può essere un boomerang, attenzione tutto torna…

Pubblicato in: Curiosità
Una fiche sulle acciughe

di Marco Galetti

Liguria, l’offerta gastronomica può essere un boomerang, attenzione tutto torna…

Tornando dal Casinò di Sanremo sono stato folgorato sulla via di casa da una voglia di pizza, nelle tasche dell’abito damascato, che la notte precedente mi aveva visto rientrare in hotel sconsolato e perdente, c’erano ancora  due fiches, ho giocato male anche quelle, una sulle acciughe e una sul basilico, per non dire dell’olio…

La Liguria è bellissima e il Ponente Ligure è uno dei suoi fiori all’occhiello, quindi se la Margherita è un po’ sfiorita me ne dolgo maggiormente soprattutto se le acciughe della napoletana, che ha preceduto di un’incollatura la pizza petalosa, mettono tristezza e mi fanno mettere le mani nei capelli e alla tastiera.

In tutta la regione ci sono solo due prodotti DOP ( l’olio extravergine di oliva Riviera Ligure e il Basilico Genovese) e due prodotti IGP (la Focaccia di Recco col formaggio, che a Recco non mi ha mai tradito) e  le Acciughe sotto sale del Mar Ligure e allora, pacatamente, una piccola considerazione ci sta, perché l’olio, il basilico e le acciughe, che avrebbero potuto valorizzare le mie pizze e il territorio di appartenenza, si sono rivelati un boomerang al negativo nei confronti di questa regione dalla forma di boomerang che spesso&malvolentieri al malcapitato turista ancora innamorato ma un po’ scottato&scocciato, sa e vuole offrire ben poco in termini gastronomici.

Le pizze sono il pretesto per entrare in contesto e poter parlare del non pervenuto sui radar e nelle carte delle vivande scansionate e messe da parte: mancano all’appello le zucchine trombetta, gli asparagi e i carciofi di Albenga, la patata quarantina, l’aglio di Vessalico, per non dire del pesto, mai avvistato né al buio (comprensibile) né alla luce del sole a vantaggio di proposte che non contemplano gli eccellenti prodotti del territorio e che allontanano il potenziale cliente spaventato&sconsolato dai descrittivi dei piatti indicati sulla carta delle vivande.

Non sto puntando il dito su un locale o su un luogo, semmai sconsolatamente indicando la tendenza, il trend, la regola che mi spingerà in futuro a trovare le eccezioni mentre dovrebbe essere il contrario, ma si sa i luoghi di mare pensano di poter vivere di rendita, fidando nella bellezza e nell’attrattiva della risacca che ammalia, ma ad offerta gastronomica anomala potrebbe corrispondere un’onda ton sur ton, meditate…

 


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