di Amelia De Francesco
Danilo Cortellini è chef dell’Ambasciata italiana a Londra dal 2012, anno in cui è stato chiamato per sostituire lo chef uscente. Sul palco di LSDM esordisce raccontando del suo ruolo delicato e di quanto il cibo aiuti il buon esito degli incontri diplomatici internazionali. Cortellini, partito per Londra nel 2010 e con alle spalle esperienze al San Domenico di Imola e da Perbellini a Isola Rizza, ha raggiunto di recente un altissimo livello di notorietà in UK grazie alla partecipazione a Masterchef Uk-The professionals. La sua cucina in Ambasciata è di impronta italianissima: “Non ho mai avvertito il distacco dall’Italia” – dice – “anzi ho maturato nella lontananza un attaccamento alla mia terra che prima forse non avevo. Ma la situazione della ristorazione italiana a Londra è complessa: ho visto con i miei occhi chef capaci e di talento aprire e trovarsi poi in difficoltà, perché spesso devono misurarsi non con i ristoranti nazionali blasonati e di pari livello o qualità ma con le proposte italiane del loro quartiere”. La missione di uno chef all’estero è la divulgazione dei buoni prodotti Made in Italy – continua Cortellini – anche a Londra che è città del mondo. Questo non implica che non si possano inserire tocchi personali o reinterpretare la cucina italiana, ma si deve partire da basi solide della tradizione.
“Londra è la città del movimento, è dove nascono gli hashtag e gli inglesi sono il popolo del marketing e della comunicazione, per cui tutto ciò che nasce diventa prima o poi tendenza. Alcuni anni or sono è toccato al Bio, adesso a temi quali la sostenibilità ambientale e l’etica legata al cibo. Io ritengo che se anche alcuni ristoratori o grandi gruppi del food si legano a queste tematiche e le cavalcano, anche talvolta per meri scopi commerciali, e poi qualche “piccolo” capisce questa rivoluzione, la interiorizza e la rielabora è comunque un successo”.
Photo Credits Alessandra Farinelli
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