
di Tonia Credendino
Dal genio di Giorgio Lungarotti nasce un modello d’impresa che ha cambiato il destino del vino umbro: una realtà familiare dove tradizione, ricerca e cultura convivono, proiettando Torgiano nel panorama enologico internazionale.
Nel cuore di Torgiano, là dove la collina incontra la storia, la famiglia Lungarotti ha scritto una delle pagine più significative dell’enologia italiana. Tutto nasce dall’intuizione di Giorgio Lungarotti, agronomo e visionario, capace di trasformare un territorio agricolo in un laboratorio di cultura, impresa e identità. La sua idea, coniugare qualità, ricerca e rispetto per il territorio, ha dato forma a un nuovo modo di intendere il vino in Umbria e, più in generale, in Italia.
Dopo di lui, il testimone è passato alle figlie Chiara e Teresa, che hanno saputo ampliare quella visione con competenza e sensibilità internazionale, mantenendo intatto il legame con le origini. Accanto a loro vive l’eredità di una figura femminile che ha inciso profondamente nella storia del vino italiano: Maria Grazia Lungarotti, scomparsa da poco, fondatrice del Museo del Vino (MUVIT) e del Museo dell’Olio (MOO). Due istituzioni che hanno reso Torgiano un centro di riferimento per la cultura enologica e agricola italiana, dove la memoria del lavoro contadino dialoga con l’arte, la storia e la scienza.
Oggi la guida dell’azienda è affidata a Chiara Lungarotti, che coordina la strategia produttiva e imprenditoriale, affiancata dalla sorella Teresa Severini, motore del dialogo tra vino, cultura e territorio. Con loro operano le nuove generazioni: Francesco, responsabile dei mercati esteri, e Gemma, che prosegue il lavoro della nonna nella promozione museale e nella comunicazione. Attorno a loro, un team di oltre settanta professionisti che coniugano competenza e passione, dando corpo a un modello d’impresa in cui la famiglia resta il centro propulsore.
Le tenute Lungarotti si estendono tra Torgiano e Montefalco, due territori che incarnano le anime complementari dell’Umbria vitivinicola: l’eleganza e la forza.
A Torgiano, culla della DOC e DOCG che porta il suo nome, nascono vini simbolo come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio, icona di finezza e longevità, e il Torre di Giano, bianco armonico ottenuto da Grechetto, Trebbiano e Vermentino. Da Montefalco arriva invece la voce più profonda della regione, quella del Sagrantino DOCG, vino di potenza e austerità, capace di raccontare il carattere indomito della terra umbra.
Accanto a questi pilastri si collocano etichette che definiscono lo stile Lungarotti: l’Aurente, chardonnay di ampia personalità, capace di unire ricchezza e tensione minerale; il San Giorgio, rosso importante da Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Canaiolo; e la linea L’UM – Umbria IGT Biologico, nelle versioni Rosso e Bianco, manifesto della filosofia sostenibile dell’azienda. Due vini che esprimono freschezza, purezza aromatica e rispetto per la natura, con una vinificazione improntata al minimo intervento.
La gamma si completa con una collezione di spumanti metodo classico: il Brut Millesimato, da Chardonnay e Pinot Nero, elegante e persistente, il Brut Rosé, raffinato e vellutato, e il L’U Brut, spumante biologico ottenuto da Pinot Noir con metodo Charmat lungo. Una linea che dimostra la capacità dell’azienda di coniugare tradizione e sperimentazione, mantenendo costante l’identità territoriale.
Visitare Lungarotti significa scoprire un equilibrio raro tra memoria e innovazione. Le strutture produttive, moderne ed efficienti, dialogano con la storia senza mai sovrastarla. Ogni innovazione è figlia del rispetto, ogni scelta tecnica è guidata dall’etica del territorio. Qui la tradizione non si espone come un reperto, ma vive nel gesto quotidiano, nell’artigianalità custodita, nella volontà di evolversi senza tradire le origini.
L’impegno ambientale è concreto e misurabile: energie rinnovabili, tutela delle acque, equilibrio dei suoli e riduzione delle emissioni definiscono un modello virtuoso di economia circolare in cui nulla si spreca e tutto si rigenera. La sostenibilità, per Lungarotti, è una pratica agricola e culturale allo stesso tempo: un modo di essere, prima ancora che di produrre.
Ma il gruppo Lungarotti è anche ospitalità, cultura diffusa e identità condivisa. A pochi metri dalla cantina di Torgiano sorge Le Tre Vaselle Resort & Spa, antica dimora oggi trasformata in relais di charme, dove vino, arte e benessere si fondono in un’esperienza immersiva. Poco distante, la tenuta Poggio alle Vigne, incastonata tra i filari di Grechetto e Sangiovese, accoglie gli ospiti in un borgo rurale del XIV secolo, simbolo dell’eleganza discreta che da sempre contraddistingue lo stile Lungarotti.
Sessant’anni di storia, due musei, due tenute, una visione condivisa: quella di fare del vino una forma di cultura e dell’Umbria un linguaggio universale.
In Lungarotti, il tempo non si ferma: si trasforma. Le radici non si cristallizzano nel passato, ma diventano strumento di futuro, la prova tangibile che l’eccellenza nasce solo dove la memoria continua a respirare.
Cantina Lungarotti Torgiano
Viale Giorgio Lungarotti, 2 — 06089 Torgiano (PG)
+39 075 9886649
enoteca@lungarotti.it
Dai un'occhiata anche a:
- Le cantine di Paolo Leo, quando tutto nasce da un regalo di nozze
- I Quattro Mori Rosso Lazio Igt 2014 – Castel De Paolis
- “Abruzzo in bolla”: al via prevendita, fino a oggi c’è sconto. Ecco il programma della terza edizione
- Harmonium Nero d’Avola Sicilia Doc 2013 Firriato
- Anforigine Fiano Organic Bio Puglia Igt 2023 – Caiaffa
- Bolgheri DOC Bianco Ornellaia Bianco 2021
- Pietra Marina Bianco Superiore Doc 2017 Benanti
- Cantine Goretti a Pila, le sorelle del vino e l’eleganza familiare di un sogno umbro