Ristoranti a New York. Quattro consigli da 10 a 150 dollari

Pubblicato in: Città e paesi da mangiare e bere

Angela Vitaliano è una giornalista che vive e lavora a New York. Le abbiamo chiesto qualche indicazione sciué sciué per mangiare nella Grande Mela per chi fa un breve soggiorno. Ecco i suoi suggerimenti

di Angela Vitaliano

Se è vero che New York è’ la città’ che non dorme mai, è altrettanto vero che, di tanto in tanto, viene fame e, con un’offerta che copre praticamente il meglio della gastronomia di tutto il mondo, c’e’ solo l’imbarazzo della scelta. In piu’ in citta’ e’ possibile trovare ristoranti adatti a tutti i tipi di portafogli, senza per questo rinunciare alla qualità o al gusto. Ad incidere in maniera sostanziale sul conto finale, è quasi sempre, infatti, la scelta di vini che si abbinano alle portate. Un pasto consumato senza bere vino costa a volte un terzo di quello abbinato, invece, ad una bottiglia di qualita’, soprattutto se italiana o francese.

Problema risolto all’interno di Shake Shack, la catena di fast food di qualità, nata nel 2001 da un singolo punto vendita mobile, collocato a Madison Square Park. Il successo degli hamburgers e l’abilita’ del guru della ristorazione newyorchese, Danny Mayer, trasformarono velocemente il “carretto”, in una catena specializzata in hamburgers, hot dogs e strepitosi milk shakes. In primavera/estate, imperdibile il panino consumato nello spazio all’aperto dello Shake Shack dell’Upper East Side. Il tutto per circa dieci dollari.

Grande atmosfera e ottimi piatti, sintesi della cucina francese, americana e italiana, sono assicurati al Landmarc del Time Warner Building. Nato nel 2007, 4 anni dopo il gemello di Tribeca, il ristorante, affidato alla consumata abilità dello chef Marc Murphy, offre un menu’ che va dall’hamburger di qualità, alla pasta cacio e pepe, passando per gustosissime insalate, pesci e carni deliziose e dessert irresistibili. Ottimo il brunch domenicale da consumare bevendo uno dei migliori Bloody Mary della città. Con il conto arrivano delle caramelle mou fatte al momento che rendono il pasto decisamente indimenticabile. Spesa media: 50 dollari.

Se si riesce a prenotare un tavolo (con settimane d’anticipo), non bisogna andar via da New York senza aver sostato, per il brunch o la cena, nel francesissimo Pastis, nel cuore del Meatpacking district. Seduti ai piccoli tavoli, troppo ravvicinati per consentire la minima privacy, dopo dieci minuti e’ facile pensare di essere finiti nella capitale francese o, perlomeno, sul set di “Mezzanotte a Parigi” di Woody Allen. L’ambiente, infatti, e’ decisamente parte del “menu’ “ che, diverso a seconda dei momenti della giornata, offre scelte abbondanti di primi e secondi, cucinati nel piu’ tradizionale stile francese. Squisite le zuppe di cipolle, le ostriche e le paste gratinate. Vini di qualita’, ovviamente che possono far arrivare il conto ai 100 dollari senza molta fatica.

E per una serata speciale, che metta insieme la cucina d’alta qualità, firmata dalla star dei fornelli Jean- Georges Vongerichten, con la genuinita’ e il “politically correct”, il posto giusto è sicuramente ABC Kitchen, situato al piano terra del negozio di arredamento “d’autore”, ABC Carpet. Con un menu’ caratterizzato esclusivamente da prodotti biologici, il ristorante offre una gamma interessante di zuppe e insalate realizzate usando cereali di vario tipo che aprono squisitamente la porta a piatti di carne e pesce in tipico stile “Jean George”: delicati ma gustosi. Qui poi, e’ possibile mangiare una delle migliori pizze napoletane della citta. La scelta dei vini, come sempre, incide sul conto che puo’, in alcuni casi, superare i 150 dollari.


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version