
Marzapane a Roma e Sud a Quarto, che poi è Napoli, sono le due cucine più interessanti degli ultimi anni in queste grandi città, appesantite a tavola da tradizione, cliscé turistici e soprattutto da un pubblico generalista poco propenso alle novità.
Alba Esteve Ruiz, spagnola e Marianna Vitale, napoletana. Quindi nessuna delle due è italiana:-)
Entrambe fanno una cucina rock, per usare una espressione che piace molto a Giuseppe Di Martino e Albert Sapere, ed è vero.
1-Entrambe sono giovani donne e appartengono a generazioni in cui il gap sessuale del passato è ormai abbondantemente risolto a loro favore. Per lo meno in Occidente.
2-Sono espressione compiuta di una cultura metropolitana e questo si sente nella loro cucina oltre che nei loro atteggiamenti. Osannate dai gastrofighetti sul 2.0, sono però riuscite ad andare oltre la ristretta cerchia dei foodies con le macchine fotografiche a seguito per conquistare il largo pubblico che riempe sempre i loro locali perché può mangiare piatti ben eseguiti a poco prezzo. Magari senza fare foto, come ai tempi dei fidanzamenti senza cellulari.
3-La loro cucina è furbescamente borderline, non perché orecchia ma perché ragiona sui sapori che sono sempre centrati e poi magari resi meno estremi, più ecumenici, con il giusto accorgimento.
4-I loro piatti parlano alla pancia ma impegnano la testa perché divertono, sono freschi, sempre leggermente spostati sulle acidità più che sulle morbidezze.
5-Entrambi i locali sono semplici, con cucina bene a vista. Carte dei vini molto colte ma non estremiste con ricarichi da enoteca e non da ristorante.
Credo che un grande contributo al futuro della cucina italiana possa venire proprio da queste due piccole grandi cuciniere che riescono a coniugare tradizione e innovazione in modo scanzonato ma al tempo stesso impegnato.
Sono piatti che sorridono, non intimidiscono. Sono piatti di gioia di vivere.
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