
di Mariangela Barberisi
Una nuvola di farina che si alza al ritmo delle mani di una delle donne più belle al mondo, Sofia Loren, mentre nell’episodio «Pizze a credito» nel film «Loro di Napoli» prepara l’impasto per la pizza che il marito friggerà per i clienti. Co-protagonista della diva partenopea ma protagonista della storia di una città che nel Dopoguerra si arrangiava come poteva per riuscire a mangiare con pochi soldi. Un momento di gioia regalato da un prodotto che alterna i suoi 300-400 grammi in base alla farcia e che viene cotto ad una temperatura che varia tra i 180 e i 200°.
Pizza fritta significa anche liberare la propria fantasia: alla base cotta si può aggiungere qualsiasi ingrediente oltre alla classica con ricotta e cicoli, c’è il pomodoro, la verdura, la mozzarella. E Napoli ha un marchio registrato per questo alimento dorato: la Masardona che quest’anno compie ottant’anni.
Ma come nasce questa tradizione? Nel 1945, Anna Manfredi ha un’intuizione, non aveva grandi strumenti né un forno a disposizione, così pensò di usare le sue conoscenze per preparare pizze fritte in strada fuori la porta di casa, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Napoli. Un successo tramandato nel tempo che non affievolisce ma cresce.
Il testimone passa al figlio Salvatore Piccirillo e alla moglie Carmela Pintauro che tra il 1975 e il 1980 trasformano un deposito di loro proprietà nell’attuale sede storica. La terza generazione, quella di Enzo Piccirillo, Masardona avvia una serie di collaborazioni con chef stellati, rivalutando e arricchendo la concezione stessa di un piatto pensato in principio per sopravvivere alla fame, trasformandolo in eccellenza gastronomica.
La quarta generazione prosegue con un progetto ambizioso: assegnare alla pizza fritta il ruolo di piatto storico e rappresentativo di un popolo riconoscendolo come marchio. Il 25 marzo 2018 il primo figlio di Enzo, Salvatore Piccirillo apre la sede di Piazza Vittoria e settembre 2020, il fratello Cristiano inaugura la sede di Roma, introducendo nel menu la pizza napoletana al forno accanto alla storica pizza fritta. «Abbiamo una grande responsabilità – ha raccontato Salvatore Piccirillo pronipote della ‘masardona’ – siamo consapevoli di avere il compito di continuare il percorso iniziato nel Dopoguerra e che un mattone alla volta è diventato non un brand ma la storia di una famiglia strettamente legata alla città. Io e mio fratello spesso ci confrontiamo su ciò che rappresentiamo e sulla nostra identità e se da qui a trent’anni avremo ancora la capacità di soddisfare il cliente allora ciò che è stato creato nel passato non morirà mai. Le emozioni più grandi ce le trasmettono quelle signore di una certa età che con gioia ci dicono che la pizza oggi ha lo stesso sapore di quella assaggiata da bambine».
Il via ai festeggiamenti, che dureranno tutto l’anno con una serie di appuntamenti celebrativi, sono partiti giovedì in piazza San Pasquale a Chiaia: una mostra fotografica, un talk, un live cooking e un Dj set che ha coinvolto non solo appassionati della Masardona, amici, turisti e tutti coloro che amano la pizza fritta, ma tanti giovanissimi che hanno assaporato un pezzo di storia. Immagine dopo immagine, attraverso l’installazione fotografica, si racconta il rapporto di Napoli con Masardona e durante la serata sono state esposte le più significative foto realizzate da Giuseppe Esposito e inserite nel libro celebrativo “Napoli 24 Carati”. «Questo nome non è casuale – ha rilanciato Salvatore – è un diretto riferimento al colore oro della pizza fritta, una scelta che richiama anche la scena del film della Loren. Nel futuro prossimo ci stiamo lavorando per portare anche un prodotto senza glutine. Il nostro obiettivo? Quello di aggiungere altri 80 anni a queste prime candeline. Il mio sogno è crescere, celebrare 160 anni rispettando sempre quel sapore antico, quella ricetta tramandata di generazione in generazione».
«La mamma della pizza fritta» è il motto che accompagna il restyling di Masardona che festeggia 80 anni di storia con un’importante operazione di rebranding, curata dall’agenzia partenopea Bread And Network. L’obiettivo? Dare forza e riconoscibilità al brand, ai suoi punti vendita, al servizio di catering e a tutte le attività collegate, mantenendo vivo il legame con la tradizione.
Il rilancio della pizza fritta oltre a ricordare uno dei periodi più difficili di Napoli è però anche una testimonianza della forza di questo tipico street food partenopeo: questa volta i nutrizionisti da reel che non dicono mai nulla contro i prodotti pieni di zuccheri e grassi idrogenati delle multinazionali per accanirsi contro i prodotti del made in Italy, sono stati zittiti- Per fortuna.
La Masardona compie ottant’anni. La storica insegna napoletana celebra ottant’anni di attività e di impresa orgogliosamente familiare. Da quattro generazioni, i Piccirillo sono la pizza fritta a Napoli. Una storia che inizia nell’aprile del 1945, quando Anna Manfredi, nonna di Vincenzo Piccirillo, detta la masardona, cucinava pizze fritte per strada, fuori la porta di casa, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, dove ancora oggi c’è l’Antica Friggitoria Masardona, prima e storica sede.I festeggiamenti iniziano giovedì 20 marzo in piazza San Pasquale a Chiaia – dalle ore 18:00 alle 21:00 – con Napoli 24 Carati: una mostra fotografica, un talk, un live cooking e un Dj set. Un evento realizzato in collaborazione con NSS EDICOLA per raccontare Masardona tra ieri e oggi, memoria storica e napoletanità contemporanea. Non solo pizza, ma un’icona life-style che oggi unisce generazioni di persone di ogni età e provenienza. L’installazione fotografica racconta proprio il rapporto di Napoli con Masardona e viceversa: una selezione di foto realizzate da Giuseppe Esposito, Art Director e Fotografo di Bread And Network, che danno un assaggio del libro celebrativo Napoli 24 Carati, un diretto riferimento al colore oro della pizza fritta e alla sua texure.
Per l’occasione viene presentato anche il re-branding curato dall’agenzia Bread And Network: una nuova identità visiva, più forte e distintiva, in continuità con la sua storia che viene sottolineata dal payoff “La Pizza Fritta dal 1945”, parte integrante del marchio a evidenziare il ruolo di Masardona come la mamma della pizza fritta, punto di riferimento della tradizione gastronomica partenopea.
La serata si conclude con il live cooking di Salvatore Piccirillo, che preparerà i leggendari “Battilocchi” con l’antica ricetta di famiglia, e con il Dj set di Paccone – Sebastian.
Napoli 24 Carati ha ispirato anche l’immagine delle T-shirt celebrative prodotte da NSS EDICOLA e da giovedì 20 marzo in vendita nell’edicola di Piazza San Pasquale.
LA STORIA
Masardona è una storia di famiglia che attraversa quattro generazioni, un viaggio che parte dalla Napoli del dopoguerra e arriva fino ai grandi eventi internazionali. Tutto ebbe inizio nel 1945 con Anna Manfredi, conosciuta come la masardona (messaggera), nonna paterna di Enzo Piccirillo. Una volta a settimana, armata di un bruciatore a gas e di un semplice tavolo da cucina, friggeva pizze davanti casa, dando vita a una tradizione destinata a diventare leggenda. A raccogliere il suo testimone furono la nuora Carmela Pintauro e il figlio Salvatore Piccirillo, genitori di Enzo, che tra il 1975 e il 1980 trasformarono un deposito di loro proprietà nell’attuale sede storica, portando la pizza fritta da una dimensione domestica a una vera attività commerciale. Con la terza generazione, quella di Enzo Piccirillo, Masardona compie un passo decisivo verso la notorietà: a partire dagli anni 2000, grazie alle collaborazioni con chef stellati, Enzo rivaluta la pizza fritta, elevandola da specialità di quartiere a eccellenza gastronomica riconosciuta in tutta Napoli e oltre. L’evoluzione continua con la quarta generazione: il 25 marzo 2018 il primo figlio di Enzo, Salvatore Piccirillo apre la sede di Piazza Vittoria, nel salotto di Napoli, segnando l’ingresso di Masardona nel mondo degli eventi e del catering. A settembre 2020, il fratello Cristiano Piccirillo inaugura la sede di Roma, introducendo nel menu la pizza napoletana al forno accanto alla storica pizza fritta. Con questa nuova generazione, il brand si afferma su scala internazionale, portando la sua tradizione a eventi di prestigio come il G7 a Napoli, le celebrazioni di Giorgio Armani, le manifestazioni di Mercedes, l’Open di Golf di Monza, Gastronomika nel 2014 e il FoodTruck Park a Riyadh nel 2023. Oggi, dopo ottant’anni, Masardona continua a rappresentare l’eccellenza della pizza fritta napoletana, dimostrando che passione, qualità e rispetto delle proprie radici possono trasformare un semplice disco di pasta fritta in un’icona gastronomica senza tempo.
IL REBRANDING
“La mamma della pizza fritta” è il motto che accompagna il restyling di Masardona che festeggia 80 anni di storia con un’importante operazione di rebranding, curata dall’agenzia partenopea Bread And Network. L’obiettivo? Dare forza e riconoscibilità al brand, ai suoi punti vendita, al servizio di catering e a tutte le attività collegate, mantenendo vivo il legame con la tradizione.
Il restyling del logo è un’evoluzione strategica per migliorare equilibrio, leggibilità e riconoscibilità del brand, mantenendo intatta l’essenza di un’icona della pizza fritta napoletana. Il nuovo lettering è stato reso più armonioso e compatto, con una riduzione dell’inclinazione e una maggiore leggibilità delle lettere, mentre la palette cromatica vede protagonista un blu più chiaro e vibrante, ispirato al mare e al cielo di Napoli. Il payoff “La Pizza Fritta dal 1945” diventa parte integrante dell’identità del marchio, evidenziando il ruolo di Masardona come punto di riferimento della tradizione gastronomica partenopea. L’operazione di rebranding introduce anche un sistema iconografico ispirato alle carte da gioco napoletane, reinterpretate con un’estetica contemporanea, con gli elementi rappresentativi del brand e una serie di pattern con linee gestuali che richiamano la manualità della lavorazione artigianale. “Il risultato è un’identità più forte e distintiva, in grado di farsi riconoscere al primo sguardo, che proietta Masardona verso il futuro della ristorazione senza alterare il legame con la sua storia. Un’evoluzione visiva e concettuale che celebra la sua autenticità e il valore di una tradizione che continua a conquistare generazioni di appassionati del gusto”. Dichiara Germano Albano, co-founder e Project Manager di Bread And Network.
INDIRIZZI:
- MASARDONA NAPOLI- Via Giulio Cesare Capaccio, 27
- MASARDONA NAPOLI- P.zza Vittoria, 5
- MASARDONA ROMA P.zza dell’Oro, 6
WEB: https://masardona.it/
IG: https://www.instagram.com/lamasardona/
FB: https://www.facebook.com/lamasardona1945
LINK UTILI: https://linktr.ee/lamasardona
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