
Allora, tutto come da copione: in un programma di antipatici ha vinto la più antipatica. Non poteva essere diversamente e i pronostici erano tutti per lei, un personaggio ben costruito dalla sceneggiatura attenta a riprodurre le beghe condominiali davanti ai fornelli.
Piaccia o non piaccia, a noi sicuramente no, Masterchef apre definitivamente le porte alla spettacolarizzazione di tipo anglosassone della cucina. Un po’ come è avvenuto con il vino negli anni ’90, sono le classifiche, i punteggi, le gare a dettare i tempi dei piatti e delle ricette.
Dopo la cucina rurale, la cucina dell’urbanizzazione selvaggia, la cucina del benessere in stile cafonal, arriva l’era della cucina fusion televisiva, con piatti improbabili e ricca di ingredienti fuori stagione e fuoi portata.
Auguri a Tiziana: abbiamo perso un avvocato, non so se abbiamo guadagnato una cuoca:-)
L’articolo sul blog del Mattino
Dai un'occhiata anche a:
- Napoli, da Mimì alla Ferrovia l’esaltazione dei piatti napoletani con gli aceti più antichi d’Italia
- Krug incontra la carota. Un ingrediente inatteso e un’annata non facile, ma il finale e’ lieto
- Un liquore per Pierino: mela, pera, banana e caffè per ricordare Alvaro Vitali
- Domenico Pastena trionfa al Campionato della Pasta fatta a mano 2025
- Fragole e Champagne con Élevage, il ristorante di Anna e Mario dove l’amore per la terra si fa racconto
- Al Grand Hotel Parker’s di Napoli lo spettacolo raddoppia: arte visiva e gastronomica coesistono nel nome di Parthenope
- Nel cuore di Napoli con Lala Noodles protagonista l’Asian street food
- Il Limone di Sorrento in passerella in Costa Azzurra