di Enrico Malgi
Spesso mi piace prelevare dalla mia cantina qualche ottima bottiglia di vino datata, sperimentando così la sua tenuta temporale.
Domenica scorsa per accompagnare il pranzo ho stappato una rara bottiglia del 2006, stesso millesimo che avevo già assaggiato nel 2010, frutto di una capillare collaborazione di alcuni anni fa tra Bruno De Conciliis, Winny D’Orta e Silvano Brescianini. L’etichetta è denominata Merlanico Vino Da Tavola 2006, messo in bottiglia da Barone Giulio Pizzini Piomarta, viticoltore in Provaglio d’Iseo (Bs). Tasso alcolico di quattordici gradi. Bottiglia numero 1521 di 1716. Nella controetichetta si legge: “Merlanico. L’incontro tra Silvano, Vinni e Bruno, il Merlot di Franciacorta e l’Aglianico del Cilento, un matrimonio che traccia il solco tra espressioni di zone diverse, che si uniscono esaltandosi”.
Ebbene devo ammettere che dopo quindici anni il vino riesce ancora ad esaltarmi e ad emozionarmi, sfoggiando innanzi tutto un colore vivo e brillante e poi una godibile e giovane freschezza, che alita come venticello di primavera per tutto il cavo orale. Il profilo aromatico comunica un inalterato e profondo equilibrio tra le varie componenti olfattive. Vibrante poi la tensione gustativa reattiva e dinamica. Trama tannica favolosamente ammansita. Sorso verticale, avvincente, aggraziato, complesso, strutturato, avvolgente, epicureo e, soprattutto, non ancora stanco per cui è facile vaticinare almeno altri quattro-cinque anni di serbevolezza. Dopo avere decantato il vino per un’oretta, l’ho abbinato ad un piatto di pasta al sugo e carne di maiale. Un capolavoro di vino davvero. Peccato che non si produca più ed io purtroppo ho finito le bottiglie.
Scheda del 27.11.2010
Ed ecco il risultato finale della mia degustazione: la gradazione alcolica è di 14 gradi. Il colore è nero come una vecchia marsina, impenetrabile, denso, tetragono. Al naso regala note di amarene sotto spirito, tabacco, cuoio, nocciole tostate, prugne, sentori di frutti di bosco e goudron. In bocca è tannico, polposo, speziato, austero, rotondo, con rivisitazione di profonda carica di piccoli frutti di bosco, come mirtilli e more e retrogusto balsamico. Si serve alla temperatura di 18-20 gradi, dopo averlo decantato, in bicchieri di 6 cm. Va abbinato a pasta al sugo, formaggi stagionati e piccanti, insaccati, lepre in salmì, cosciotto di agnello alla brace, grigliata di carni varie e stinco di maiale.
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