Metiusco rosato 2007 Salento igt

Pubblicato in: I vini del Mattino

Sarà un caso, banale coincidenza, ma il vino vincitore assoluto della terza edizione di Radici in Puglia organizzata da Nicola Campanile, Paolo Costantini, Pasquale Porcelli ed Enzo Scivetti, ha messo sul podio un rosato: il Metiusco 2007 da uva negroamaro, grande annata anche per il rosso, della storica cantina di Cosimo Palamà la cui prima vendemmia risale al 1936. Una vittoria strameritata grazie ai suoi profumi ricchi e intensi e allo scheletro del bicchiere robusto e in grado di mettere sotto molti altri campioncini della sua categoria, tra cui il mitico Vigna Flaminio 2007 delle Agricole Vallone e il Negroamaro rosato 2007 di Santi Dimitri, entrambi vincitori sì, ma della specifica categoria. La manifestazione organizzata alla biomasseria Lama di Luna a Montegrosso di Andria è servita a fare il punto sullo stato di salute degli autoctoni pugliesi e lucani grazie ad una degustazione coperta svolta da due giurie, quella degli appassionati e quella degli esperti presieduta da Franco Ziliani che per questa regione ha un debole essendo sua nonna pugliese. In grande spolvero soprattutto i rossi dolci. Già, ma dove berli si è chiesto Teodosio Buongiorno di Già Sotto l’Arco di Carovigno? Su una valanga di piatti, a cominciare dallo splendido maialino al forno preparato da Antichi Sapori a Montegrosso: è il vino più antico, ancestrale, inesauribile fonte di piacere e gratificazione papillosa. Molto bene i due cavalli di razza dell’enologia pugliese, cioé il Negroamaro e il Primitivo, con batterie nelle quali è emersa la forza della tradizione coniugata all’esperienza fatta ormai sul campo da quasi tutte le aziende. In cerca di autore, invece, il Nero di Troia, apparso sottotono e spesso in versioni caricaturali con troppo legno e iperconcentrazione ormai sicuramente d’antan. Infine l’Aglianico del Vulture, presente in forma massiccia con la 2005, ha mostrato i segni delle difficoltà di una annata da giocare soprattutto in campagna e poi in cantina e purtroppo non tutti ci sono riusciti. Ma adesso con il caldo finalmente padrone delle città e delle coste, godiamoci pure questa serie di rosati molto buona, non solo del Salento, ma anche di Cirò, su cui le aziende hanno concentrato nuovamente la loro attenzione. Due occasioni sono alle porte per gli amanti di questo genere in Campania: il 2 luglio alla Città del Gusto (www.ilgamberorosso.it) a Napoli con i rosati d’Italia e il 15 luglio a Fabbrica dei Sapori (www.fabbricadeisapori.it) con quelli del Regno delle Due Sicilie accompagnati dai piatti delle migliori cuoche della regione. Due appuntamenti da non perdere.r


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