Milano, pizzeria Ciripizza

Pubblicato in: Le pizzerie

via Canonica, angolo via Paolo Sarpi, 63
Tel. 02.36561221

A Milano il gusto tradizionale del Vesuvio e della Campania con la prima delle pizzerie affiliate Ciripizza® – Pizzeria Tradizionale Campana Artigianale. Nasce dall’idea di franchising del titolare del marchio, imprenditore salernitano Cosimo Mogavero, frutto dell’entusiasmo e dell’esperienza maturata in più di 25 anni di lavoro nel campo della ristorazione.

Al suo attivo, tra l’altro, la direzione tecnica dell’annuale Festa della Pizza di Salerno, la difesa della pizza cotta nel forno a legna davanti al Parlamento Europeo a Strasburgo (1999), la realizzazione della prima Verace pizza napoletana artigianale certificata al mondo secondo la norma UNI 10791:98 (Roma, luglio 2001) e dell’originale pizza Fitness (Rimini, XIV Festival del Fitness, giugno 2002), la presentazione al Cibus di Parma (maggio 2004) del marchio QUIPIZZA, una “lezione accademica” sulla pizza (al XIII Convegno Internazionale della Società Italo-Latino-Americana di Etno-Medicina, Facoltà di Farmacia, Università degli Studi di Salerno, 22 settembre 2004) e tante altre iniziative allo scopo di promuovere e valorizzare la grande tradizione campana.
Ed ecco che questa antica tradizione, grazie all’impegno ed all’entusiasmo dell’imprenditore campano, arriva nel capoluogo lombardo. Aprendo la parentesi, si potrebbe puntualizzare che in questo caso il brillante progetto imprenditoriale viene “esportato” nel Nord Italia, come dimostrazione lampante delle enormi potenzialità della creatività e dell’imprenditorialità meridionali. Tutto ciò grazie ad un progetto di franchising studiato nei minimi particolari, in modo da trasmettere integralmente l’esperienza e il know-how dell’organizzazione e della gestione delle “pizzerie tradizionali campane artigianali”, nelle quali la pizza viene preparata nel rispetto delle materie prime di origine, applicando il metodo di produzione artigianale, secondo l’antica tradizione campana, con cottura rigorosamente nel forno a legna. Il progetto prevede la fornitura al nuovo locale milanese di tutti gli ingredienti e le attrezzature, utilizzati per le pizze, la formazione di tutto il personale, l’assistenza all’avviamento all’attività, il costante controllo della qualità del prodotto e del servizio offerto. Affinché la qualità sia mantenuta al livello desiderato, il punto di franchising riceve il “Manuale Operativo” che contiene in forma dettagliata tutte le istruzioni relative all’attività della pizzeria, dai presupposti culturali agli arredi interni, alle prove e verifiche sulle materie prime e sul prodotto finale.
Alla fine, ovviamente, ad avvantaggiarsene è il Cliente: gli viene offerto un prodotto che è frutto della tradizione ultracentenaria, preparato e servito con le stesse modalità e con lo stesso amore che da sempre contraddistinguono le migliori pizzerie campane.

“La filosofia perseguita dal progetto – spiega Cosimo Mogavero – è che il nostro prodotto deve far rivivere i sapori antichi e genuini legati all’antica tradizione campana. Nel mondo di oggi si sta affermando, sempre più, l’importanza della tipicità dei prodotti come eredità culturale legata ad un’identità territoriale. Il consumatore ricerca, oltre ai semplici prodotti e servizi, anche sensazioni ed emozioni uniche, possibili solo con un prodotto “vivo” che, a differenza dagli standard ‘seriali’ – responsabili del diffuso appiattimento dei sapori – viene proposto ‘ad hoc‘ e ‘ad personam‘, privilegiando la formazione del gusto ‘critico’ dei consumatori e stimolando il desiderio di ricevere un prodotto ‘nuovo’ che nello stesso tempo sia la ‘traduzione’ di sapori e sensazioni della tradizione”. Infatti, il cliente, che entra nel nuovo locale di via Canonica, ha l’impressione di trovarsi in una pizzeria della Costiera Amalfitana: viene “accolto” dal caratteristico forno a legna e il bancone a forma di onda, rivestiti del solare mosaico di piastrelle di ceramica vietrese. E poi gusta la stessa pizza, dall’impasto morbido e sottile, che si piega ma non si spezza, con il fior di latte o con la mozzarella di bufala (che arrivano direttamente dai caseifici selezionati della Campania) perfettamente sciolta ed amalgamata con i gustosi pomodori campani, in primis quelli delle varietà San Marzano e “Corbarini” … E alla fine riceve il certificato, firmato dal Testimone autorizzato, di aver mangiato la vera pizza preparata e cotta secondo il metodo originale campano. Ciripizza presenta numerose varietà di pizza, sia tradizionali, sia innovative, come la Nutella fatta con l’impasto speciale, che viene servita come dessert. Ma la vera novità è costituita dalla Pizza Integrale Antiossidante, realizzata in collaborazione con il medico nutrizionista Eugenio Luigi Iorio e “tenuta a battesimo” durante l’edizione romana della Festa della Pizza di Salerno lo scorso settembre.

La sua “ricetta” prevede, nell’impasto, oltre alla farina di grano tenero della comune pizza, una miscela di farina integrale ed un misto di ben 8 verdure rigorosamente fresche e crude (carote, pomodori, cipolle rosse, aglio, spinaci, basilico e zucchine). La ricchezza di fibre ed elementi antiossidanti, capaci di combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento, rende questa pizza particolarmente adatta per la prevenzione di molte patologie, nonché gradevole e digeribile, soprattutto nei mesi estivi. Proprio per questo la Pizza Integrale Antiossidante sarà protagonista del menù di Ciripizza® durante tutta l’estate.
Per far conoscere altre sue specialità, a partire dall’ottobre prossimo, Ciripizza® dedicherà ogni mese ad una pizza particolare: sui tavoli ci sarà uno stampato con l’immagine e la descrizione della Pizza del Mese, e ogni cliente, in attesa della propria ordinazione, ne riceverà uno spicchio per degustarla.
Aspetto non trascurabile, Ciripizza si prefigge l’obbiettivo di presentare la pizza tradizionale artigianale campana nella sua migliore espressione, e quindi, per non creare inutili distrazioni, si limita a servire solo pizza, accompagnata da alcuni selezionati prodotti tipici, come le mozzarelle e i vini della regione, selezionati in via del tutto amicale da Luciano Pignataro: Lacryma Christi del Vesuvio, Solopaca, Gragnano, Lettere, Aglianico e i grandi bianchi di Irpini, Fiano di Avellino e Greco di Tufo insieme alla Falanghina. La tradizione del bicchiere partenopeo unita alla grande arte della pizza! Per migliorare il proprio standard qualitativo, ai clienti verrà proposto un questionario anonimo che chiederà loro di esprimere un giudizio sulla qualità del prodotto e del servizio ricevuti.
La pizzeria Ciripizza di Milano “debutta” con una ricetta innovativa e particolarmente accattivante, soprattutto in previsione dell’estate: la pizza integrale antiossidante. Così l’hanno battezzata i suoi “genitori”, Cosimo Mogavero, pizzaiolo imprenditore, ed Eugenio Luigi Iorio, medico nutrizionista. L’anteprima lo scorso settembre nel meraviglioso scenario dell’Isola Tiberina, nel contesto della I edizione romana della Festa della Pizza di Salerno. Poi, i tempi necessari per i piccoli accorgimenti di natura squisitamente tecnica ma anche per le rigorose analisi biochimiche del caso – eseguite ad hoc dal Laboratorio Eurolab di Battipaglia, accreditato SINAL. Quindi, il “lancio” discreto nelle sei pizzerie di Salerno e provincia, gestite da Cosimo Mogavero, che ha voluto “testare” per qualche mese, tramite un questionario anonimo, distribuito ad oltre 500 persone, il livello generale di gradimento della sua ultima nata. Più che incoraggianti i risultati della “pagella”: il 74% degli intervistati ha giudicato il sapore da 8 a 10 e da 8 a 10 è stato valutato anche il livello generale di gradimento dal 70% degli avventori, con l’84% dell’intero campione che consiglierebbe la pizza integrale antiossidante a parenti ed amici.Nessun “viatico” migliore per affrontare la sfida della capitale lombarda! Il suo alto indice di gradimento tra tutti coloro che l’hanno già assaggiata, lascia prevedere anche il costante successo nel futuro, soprattutto considerando la sempre crescente attenzione da parte del pubblico per il lato salutistico dell’alimentazione, il desiderio di mangiar bene restando in forma. Lo sviluppo della società moderna, infatti, ha portato alla “globesity” e, quindi, all’urgenza di rivedere il nostro modo di mangiare e di cercare nel cibo non solo nutrimento ma salute e benessere. Come testimonia una recente indagine dell’AC Nielsen “Il cibo del futuro ed il futuro del cibo per un benessere diffuso”, il 60% degli italiani è, infatti, d’accordo sull’affermazione “i problemi di salute possono essere legati all’alimentazione errata“, il 45% è a dieta, per perdere peso o a fini di prevenzione, e in generale, il 33% degli italiani è favorevole all’integrazione e all’arricchimento di alimenti con elementi e principi attivi.
Assume una valenza sempre maggiore, da questo punto di vista, la pizza che rappresenta il simbolo vivente del modello alimentare mediterraneo, che nutrizionisti di tutto il mondo hanno indicato come il “golden standard” da seguire per mantenere a livelli sempre elevati il benessere e la qualità della vita. Nella classica pizza, infatti, si ritrovano i cereali (farina di grano), gli ortaggi (pomodoro e basilico), i benéfici grassi vegetali (l’olio di oliva) e prodotti di derivazione animale altamente nutrienti e a moderato contenuto calorico (la mozzarella). Un mosaico di aromi e sapori di elevato valore nutrizionale, recentemente valorizzato per la sua capacità di combattere l’invecchiamento e numerose malattie croniche e degenerative, grazie al pomodoro e all’olio extravergine di oliva. E’ in tale contesto che già nel settembre del 2000, nell’ambito della III Edizione della Festa della Pizza, Iorio e Mogavero avevano lanciato l’idea della pizza come prodotto alimentare di riferimento contro lo “stress ossidativo”. Un particolare tipo di “stress chimico”, indotto dalla presenza, nel nostro organismo, di elevati livelli di radicali liberi, agenti potenzialmente nocivi, ritenuti responsabili, tra l’altro dell’invecchiamento precoce e di numerosissime malattie (dall’infarto all’ictus, dal Parkinson alla demenza, dalla colite alla pancreatite, dall’artrite ai tumori). Dopo un accurato studio, fra prove crociate in pizzeria e in laboratorio, ecco finalmente la pizza integrale antiossidante, al cui “battesimo” ha partecipato, tra gli altri, il famoso nutrizionista Eugenio Del Toma, docente emerito dell’Università La Sapienza di Roma.


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