
di Tommaso Esposito
Tutto è pronto e definito.
Qualche dettaglio, ma i tempi saranno rispettati.
Pasquale Buonocore, la grande mente di Eccellenze Campane fa qualche anticipazione.
Ed eccovi qualche scatto by iPhone all’interno di quello che si ritiene diventerà il polo gastronomico più interessante non soltanto di Napoli, ma di tutta la Campania. E cioè di un complesso commerciale destinato alla produzione, alla somministrazione e alla vendita di prodotti agro-alimentari di eccellenza.
Un contenitore di imprese. Migliaia di metri quadrati ospitanti produttori e consumatori.
L’area è quella del polo industriale di via Brin completamente ristrutturata e riqualificata. Gli interni funzionali e ultramoderni sono stati realizzati dallo studio di Arturo Carleo Napoli.
La struttura vuole essere un centro di attrazione in cui la qualità, la tipicità, la cultura e la tradizione delle produzione agroalimentari di eccellenza campane, si coniugano con i concetti di sostenibilità, accessibilità, economicità.
Eccellenze Campane punta ad essere, insomma, la sperimentazione più concreta della Filiera Corta. promuovendo il “meglio” direttamente dal “produttore” al “consumatore” senza passaggi intermedi.
Qui si concentreranno le migliori produzioni regionali e nascerà il Tempio del Gusto Campano.
Sarà un modello replicabile in tutto il mondo e scommettendo a Napoli le cose saranno altrove più semplici.
Anima economica dell’impresa è Paolo Scudieri, amministratore delegato di Adler Plastic SpA..
Con lui ci sono tutti i protagonisti di questa avventura da Antimo Caputo ai singoli artigiani e produttori che apriranno qui le loro botteghe, boutique, opifici.
Infatti accanto alle pizzerie, ci sarà un birrificio, una fabbrica della pasta, un forno del pane, una macelleria, un mozzarellificio.
E così via.
Nomi prestigiosi, da Guglielmo Vuolo che lascia ai figli Enrico e Valerio la pizzeria di Casalnuovo e si trasferisce qui.
Accanto a lui ci sarà il friggitore Antonio Tubelli.
Luciano Di Meo della Masseria dei Trianielli di Ruviano sarà il Tavernaro.
Il ristorante proporrà i piatti della tradizione curati da La Torre one Fire di Massa Lubrense con Maria Aprea in cucina coadiuvata dalla figlia Amelia Mazzola.
I pomodori saranno quelli di Agrigenus.
I dolci di Pasquale Marigliano.
Si mangerà, ma si farà anche cultura intorno al cibo.
Non a caso ci si potrà sedere e mangiare proprio nell’Aula Magna, laddove si studia e si mangia.
L’attesa è grande.
Insomma il 16 gennaio saranno veramente sparati i fuochi d’artificio.
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