Nanni Copè una sola vita non basta

Pubblicato in: Caserta

di Monica Bianciardi

Avendo un’unica vita ma volendo fare molte più cose degli anni a disposizione restano due possibilità: la prima prevede una fede ferrea nella reincarnazione in modo da avere altre tre o quattro vite di riserva come Super Mario Bros, invece la seconda ha come programma quello di vivere tutte le vite in una a fasi alterne.

Giovanni Ascione è un fulgido esempio di come seconda ipotesi sia fattibilissima avendone già sperimentate almeno tre. Sicuramente ci sono persone con una innata predisposizione al cambiamento, mentalità aperte e vivaci, che non hanno paura di lasciare le certezze per immergersi in situazioni completamente nuove.

Nel corso della vita eventi e cambiamenti portano verso scelte che possono essere sofferte, ma spesso aprono a scenari stimolanti che portano ad affrontare il futuro con rinnovato entusiasmo. Un indizio del suo animo sempre in movimento si trova proprio sull’etichetta dei suoi vini dove un Sagittario stilizzato, caratterizza un segno zodiacale noto alle cronache per la sua innata propensione a non di stare mai fermo. D’altronde la fase di transizione verso il cambiamento non è mai completamente indolore. La rinuncia ad una parte di noi composta di emozioni ed impegno verso quello che fino a quel momento era stato prioritario e per il quale sono state profuse molte energie ha un prezzo alto da pagare, spesso però il rinnovamento riserva numerosi vantaggi.

La vita è uno splendido viaggio dove non si è mai fermi.

Nanni Copè, alias Giovanni Ascione è un personaggio caleidoscopico del mondo del vino, inizia con una brillante carrierra come manager, giornalista e assaggiatore, con pubblicazioni sopra le principali testate del mondo del vino. Il colpo di fulmine come produttore arriva nel 2007, con una vigna straordinaria di Pallagrello Nero. Situata a Castel Campagnano quasi al confine con Benevento, Vigna Sopra il Bosco è un vigneto a 250 mt di altezza con vecchie viti di Pallagrello Nero e Aglianico che si estende per due ettari. Dalla scrittura alla vita di produttore il cambiamento è drastico e lo costringe ad abbandonare la vita fatta di viaggi e degustazioni in giro per il mondo per una realtà fatta di lavoro manuale faticoso, ma dagli aspetti affascinanti del creare qualcosa di completamente nuovo contando solo sulle proprie forse ed intuizioni. Un lavoro svolto con scrupolo sommato ad un controllo produttivo quasi ossessivo, con cure capillari dei vigneti pianta per pianta. Il primo vino viene prodotto nel 2008 “Sabbie di Sopra” , con un riferimento al terreno composto di sabbia compatta a forte pendenza. Da subito il successo che questo vino riscuote sia dalla critica che commerciale, lo spinge ad ampliare i vigneti. A Pontelatone, su suoli di origine vulcanica, sabbiosa finissima data dalla presenza di arenarie di Caiazzo, insieme a vecchissime piante preesistenti di Asprinio pianta dei filari di Fiano per realizzare un blend inedito dal grande carattere. Le prime bottiglie di Polveri della Scarrupata  escono in modo sperimentale nel 2015, in seguito esce in commercio con le annate 2016, 2017, 2018 . Un grande successo per i sui vini che lo porta a confrontarsi con disinvoltura anche nei maggiori mercati internazionali .

Una storia che si interrompe bruscamente dopo 12 anni nel suo momento di maggior fulgore come produttore, per dar vita ad un nuovo progetto che lo vedrà comunque ancorato al mondo enologico. Nel 2017 vende il vecchio vigneto di Pallagrello con cui ha un rapporto quasi carnale, dal quale si separa con la consapevolezza che un compromesso con se stesso è inevitabile per partire con nuove sfide.

Oggi mantiene solo la vigna di Polveri della Scarrupata;  in quello che rimane della cantina si trovano ancora pochissime bottiglie Sabbie di Sopra il Bosco, Polveri della Scarrupata ed una limited ediction di Sabbie Sopra il Bosco R12 Collezione Privata.

Tasting Notes

La degustazione avviene in quello che resta della cantina ormai dismessa, dove scatole ricolme di bottiglie vengono conservate in attesa di essere vendute. Le stanze ormai vuote trasmettono un senso di mestizia, prontamente dissipata dalla stimolante conversazione con Giovanni Ascione e dalla degustazione dei suoi vini che raccontano tutto l’amore per questo territorio e per quell’angolo di terra in cui le viti di Pallagrello hanno dato vita a vini straordinari.

Polveri della Scarrupata 2018 Asprinio, Fiano, Pallagrello bianco

Profumi finissimi per questo vino dall’intreccio ardito di vitigni in cui prevale il Fiano. Agrumi gialli, lime, ginestre con cenni lievi di mandorla e arachide tostata si mescolano a tonalità fresche balsamiche, intenso e slanciato è elegante e teso da vibrazioni acide che riempiono il palato di energia e sapore, chiude in lunghezza con andatura flessuosa ed aggraziata.

Sabbie di Sopra il Bosco 2017 IGT Aglianico- Casavecchia- Pallagrello nero.

Vino molto vivo dove spicca un cenno di naturale spontaneità, volatile leggera che amplifica le sensazioni del frutto rosso croccante, con rimandi ai fiori rossi e scorza di agrume. In bocca sostenuto da vibrante di acidità lungo complesso dal finale sapido ed elegante.

Sabbie di Sopra Il Bosco IGT Collezione Privata 2016 

Bouquet dal disegno molto preciso dato da leggiadria e purezza del frutto rosso, seguono intense note di fiori ed agrumi, erbe aromatiche fresche, il palato è dato da un allungo composto da vivacità e croccantezza che si approfonda nel frutto dolce, tannini serrati ma finissimi chiusura lunghissima e pulita.

Sabbie di Sopra il Bosco R12 2012 Aglianico-Casavecchia-Pallagrello nero

Originalità espressiva data da profumi esuberanti e complessi con una rotondità che si avverte nel frutto maturo che rimane ben bilanciato da fresche erbe aromatiche ed officinali, spezie delicate, inchiostro, foglie di tabacco. Il sorso è materico, carnoso, il volume ben contrastato da dinamismo e profondità trama tannica fitta e chiusura densa di acidità e sale, infinito.

Mi è sempre sembrato indecente non andare a vedere ogni cosa nel mondo. Bisognerebbe navigare su tutti gli oceani, scoprire tutti i porti.
(Olivier de Kersauson)


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