
di Ornella Buzzone
La storia di Zi Teresa affonda le radici nella memoria del Borgo Marinaro di Napoli ed è legata alla figura indimenticabile di Teresa Fusco, figlia dell’ex marinaio borbonico Gennaro Fusco. Sin da bambina Teresa trascorreva le giornate al porticciolo di Santa Lucia, dove accompagnava il padre pescatore e, insieme alla madre, vendeva i profumatissimi taralli che attiravano marinai e passanti.
Crescendo, Teresa si trovò a fare la balia dei nipoti: li accudiva, li nutriva e per loro preparava piccoli pasti semplici ma ricchi di sapore. In quella minuscola stanza del Borgo, dove viveva con la sua famiglia, cominciarono a diffondersi profumi irresistibili di aglio, olio e ingredienti poveri che lei sapeva trasformare con abilità. Gli odori attiravano pescatori e muratori che all’epoca lavoravano alla costruzione del lungomare e che iniziarono a chiederle se fosse possibile assaggiare quei piatti.
Fu così che, intorno al 1880, Teresa prese coraggio e decise di portare fuori una grande tavolata, trasformando quella piccola casa in un luogo di incontro e di condivisione. Con determinazione e spirito d’iniziativa, cucinava pietanze semplici arricchite da sapori capaci di conquistare tutti. La leggenda narra che i suoi polipi colpirono persino il re, che raggiungeva il Borgo via mare per assaggiare i suoi piatti e che, su consiglio della stessa Teresa, fece costruire una scala per poter arrivare facilmente alla sua cucina, ancora oggi esistente.
Da allora tutti la chiamarono con affetto Zi Teresa, un nome che racchiudeva insieme la sua generosità, il talento ai fornelli e la forza di una donna capace di trasformare la necessità in una tradizione destinata a durare nei secoli.
Nel corso del Novecento Zi Teresa divenne un simbolo della cucina napoletana. Dopo la morte della fondatrice nel 1955, il locale era ormai conosciuto anche all’estero e citato nei giornali internazionali. Negli anni Settanta attraversò una fase difficile che culminò nel fallimento del 1972. La gestione passò a una nuova famiglia di ristoratori già nota in città, che restituì al Borgo il suo ristorante più celebre.
Ancora oggi Zi Teresa è guidato dalla Chef Carmela Abbate, che dopo la perdita del marito ha raccolto l’eredità della fondatrice e, insieme ai figli, porta avanti con passione la cultura gastronomica napoletana. Con la stessa determinazione di Teresa Fusco, Carmela custodisce e tramanda una tradizione che appartiene a tutta la città.
Posto in un luogo di rara bellezza, nella baia del piccolo porticciolo di Santa Lucia, con una suggestiva vista sul Castel dell’Ovo che si erge maestoso nell’antico Borgo Marinaro, Zi Teresa è il luogo perfetto per un pranzo accarezzati dalla brezza marina o per una cena romantica sotto le stelle.
Il menu propone i piatti più amati della tradizione partenopea. Dal crudo di mare alla fresella napoletana, dagli scialatielli ai frutti di mare al fritto di paranza, dall’impepata di cozze alla caprese, fino alle celebri linguine all’astice. Accanto a questi classici spiccano i piatti firmati dalla Chef Carmela Abbate: gli spaghetti con i polipetti, i mezzanielli con la Genovese di Zi Teresa, i paccheri zucca e pesce spada, lo spaghetto alle vongole, gli gnocchi alla sorrentina, e i paccheri all’astice.
La Chef unisce tradizione e creatività, rispettando stagionalità e qualità delle materie prime, per offrire una cucina che resta fedele all’anima di Napoli e nello stesso tempo sa sorprendere. Accanto ai grandi piatti della tradizione, da Zi Teresa non manca un altro simbolo indiscusso di Napoli: la pizza. Nel cuore della sala spicca infatti un suggestivo forno a vista, dove il pizzaiolo prepara ogni giorno pizze fragranti e autentiche, rispettando i canoni della vera scuola napoletana.
Dalla classica Margherita alle versioni più ricercate, la pizza di Zi Teresa è protagonista sia a pranzo che a cena, regalando agli ospiti un’esperienza completa che abbraccia tutta l’anima gastronomica partenopea. La sala interna, con circa 200 posti, è impreziosita da affreschi ottocenteschi e da un pavimento in maiolica antica recentemente restaurato. La terrazza panoramica, con 240 coperti, regala una vista indimenticabile sul molo di Santa Lucia e sul Castel dell’Ovo.
Zi Teresa non è soltanto un ristorante, è una vera istituzione. Ogni napoletano lo conosce e lo frequenta perché qui sa di poter ritrovare la vera cucina di mare della propria città. È un luogo scelto anche per festeggiare compleanni, comunioni, battesimi e feste di diciotto anni, perché è intorno alla tavola che la famiglia si ritrova e celebra i momenti più importanti. L’accoglienza è calorosa e genuina, lo spirito napoletano si respira in ogni angolo e la stessa Carmela Abbate ama percorrere la sala per raccontare di persona la storia dei suoi piatti e del ristorante, regalando agli ospiti un contatto diretto che rende l’esperienza ancora più speciale.
Questo è anche uno dei motivi per cui Zi Teresa è molto amato dai turisti: si trova in una posizione privilegiata, proprio di fronte al Castel dell’Ovo. Pranzare o cenare qui significa godere dello spettacolo delle barche ormeggiate, della brezza marina che accarezza d’estate e dell’atmosfera intima e suggestiva che si respira anche d’inverno, quando attraverso le ampie vetrate si può continuare a gustare il mare.
Zi Teresa è il cuore pulsante della cucina partenopea, un luogo che racconta Napoli attraverso i suoi piatti, la sua storia e la sua gente, trasformando ogni pranzo o cena in un ricordo indimenticabile.
Zi Teresa, la tradizione che unisce famiglie, amici e viaggiatori da oltre un secolo.
Zi Teresa
Borgo Marinari, 1, 80132 Napoli NA
081 764 2565
Scheda del 19 luglio 2025
Napoli, da Zì Teresa l’estate è tra tradizione, leggerezza e creatività
di Emanuela Sorrentino
Il mare in tavola, ma con creatività, rimandi al passato e nuove combinazioni. Da Zì Teresa le proposte del menu estivo, accanto ai grandi classici come spaghetti alle vongole, polipetti al sugo e pescato del giorno, insalata di mare – per citarne qualcuno – strizzano l’occhio alla modernità, fatta anzitutto di nuovi e accattivanti piatti in ceramica decorata e vetro, dalle forme diverse e idonei ad esaltare le preparazioni di volta in volta proposte.
E poi c’è la bontà del menu: dalla fresella con i pomodori di Sorrento, alla bruschetta con pesto di basilico, pomodori pachino gialli e rossi e stracciata di bufala.
Il sautè di vongole e l’impepata di cozze contengono fiori eduli, la tartare di salmone è servita con frutti rossi e polpa di frutto della passione che fungono da decorazione ma anche da accompagnamento, e poi in un gioco di modernità e piatti iconici che piacciono in ogni stagione ecco il gambero in pastella oppure il fiore di zucca ripieno di ricotta di fuscella e parmigiano.
Non manca uno dei confort food per eccellenza, un piatto delle nonne che va ancora tanto di moda, la pasta e fagioli con le cozze “che conquista sempre tanti turisti desiderosi di conoscere il perché di questo abbinamento”, spiega Carmela Abbate anima di Zì Teresa. Persino le verdure alla griglia e la tagliata di frutta sono un richiamo all’estate con i loro colori vivaci.
Da sottolineare l’uso delle erbe spontanee, del basilico e della menta nelle preparazioni per un tocco di freschezza sempre ben bilanciato.
Zì Teresa
Borgo Marinari,1 – Napoli
081 764 2565
Scheda del 7 luglio 2014
Zi Teresa finalmente accende il forno per le pizze più glamour di Napoli
Avere una lunga storia è bello, ma anche condizionante. A Napoli è molto più facile che un cammello passi attraverso la cruna dell’ago che un ristorante, soprattutto se rinomato, decida di inserire le pizze nel suo menu. Ecco perché la decisione di Zi Teresa è davvero epocale.
Lo storico locale nato dall’ingegno di Teresa Fusco, classe 1862, per sopravvivere nella Napoli sconfitta e dolorante ha da poco acceso un bellissimo forno nella grande sala. Ancora una volta è una donna ad aver preso una decisione così importante: Carmela Abbate aveva voglia di introdurre la pizza da un bel po’, negli ultimi mesi l’accelerazione e la realizzazione.
C’è insomma aria nuova in un ristorante che ha fatto la storia della gastronomia napoletana sino a diventarne un simbolo, spesso prigioniero di se stesso. Finalmente via il vecchio e pesante tovagliato, nuove sedie e segnaposti moderni, ma soprattutto occhio alla qualità, dall’olio alla mozzarella del caseificio Fusco, dalla spesa dell’orto all’uso della farina, in questo caso la Caputo studiata proprio per la pizza napoletana.
Così a pelo d’acqua, è il caso di dirlo, tra barche che beccheggiano e scugnizzi che ancora oggi fanno i tuffi come cento anni fa, arrivano pizze moderne, sottili, elastiche e di ottima fattura. Il pizzaiolo è Gabriele Carotenuto, lunga esperienza da Tutino a Porta Nolama, che adesso è alle prese con una sfida.
La partenza è stata in sordina, il forno è in fase di assestamento, sempre acceso 24 ore su 24, e le pzize vengono introdotte lentamente, senza enfasi. Resta il fatto che adesso Zi Teresa, oltre che ristorante, è anche una delle pizzerie più belle del mondo, a ridosso dei grandi alberghi e con la vista di Castel dell’Ovo.
Oltre le classiche, ripieno, marina a margherita, molto buoni anche i fritti e qualche pizza leggermente creativa, come la Nerano, con provola di Agerola e fiori di zucca dove gli ortaggi sono davvero di grande qualità. Bicchieri e carta dei vini ancora da adeguare, qualche birra artigianale certo non guasterebbe, ma ormai la strada è imboccata.
Speriamo che questo esempio venga seguito anche da altri. sarà un luogo comune, ma la prima cosa che il viaggiatore vuole provare quando viene a Napoli è la pizza. E la scelta di locali storici di adeguarsi a questa esigenza è sicuramente un segnale di apertura che contribuisce a un primato territoriale che difficilmente può essere eguagliato.
Del resto la pizza sta a Napoli come lo Champagne alla Francia: ci vorranno secoli prima che questo primato identitario possa essere messo in discusisone.
www.ziteresa.it
Via Borgo Marinari, 1 Napoli
Tel.081.7642565
Sempre aperto
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