
Un bel menu vesuviano rivisitato con la tecnica appresa da Ducasse in sei anni di gavetta. Così ieri Pietro Parisi, giovane cuoco e patron del ristorante Era Ora di Palma Campania, ha cucinato uno dei suoi pranzi più impegnativi per l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy e la moglie Carlà: bella, capelli sciolti, occhiali da sole, tailleur blu sobrio ed elegante. Due ore di alta tensione professionale concluse con il sorriso e una bottiglia di Champagne Perrier-Jouët 1998.
Offerta da un ammiratore locale del leader francese. Due ore alle quali Pietro era stato preparato da un mail di un suo cliente romano, imprenditore, che aveva letto la recensione di Raspelli sulla Stampa: «Vogliamo esattamente lo stesso menu che hai fatto per lui». E chi lo conosce, lo sa, il critico di Mela Verde non assaggia, mangia: polpette di pane cafone, parmigiana di melanzane in barattolo cotte a vapore, tartare di gamberi con mozzarella, strazzaprevete con soffritto di maiale e pecorino sotto cenere, baccalà arrostito in foglie di limone e maionese di arancia, gamberi, gelato di noci, nocciole e miele e sfogliata Santa Rosa con amarene di Bracigliano. Conto finale per cinque persone: 350 euro, compresi i vini di Villa Dora stappati per provare la viticoltura vesuviana. Anche se il presidente si è appena bagnato le labbra, essendo notoriamente un astemio, scelta che non gli ha portato certo simpatia in Francia.
Miracoli della gastronomia, insomma, capace di portare fuori rotta personaggi importanti e appassionati. Del resto nel mondo gourmet Pietro non è affatto uno sconosciuto: appartiene alla generazione di cuochi trentenni campani che hanno lasciato casa prestissimo per girare il mondo. Decisiva la scuola di Ducasse, prima al Louis XV di Montecarlo che la settimana scorsa ha festeggiato il 25° anniversario, poi a Dubai e infine, a soli 21 anni, l’esperienza a Plaza Athénée a Parigi per quattro lunghe stagioni. Come lui, sono almeno una decina i giovani che oggi rappresentano la nouvelle vague campana, ricca di locali lontana dai centri dove il fitto pesa troppo sul conto, nei quali si mangia cucina d’autore pagando conti ragionevoli, in media dai 35 ai 40 euro.
Un circuito ancora poco conosciuto dal grande pubblico, ma battuto con entusiasmo dagli appassionati disposti a fare tutti i chilometri necessari per provare e commentare. Alle 14,30 l’ex coppia presidenziale se ne è andata visibilmente soddisfatta. Pietro non sa, o dice di non sapere, cosa sia venuto a fare Sarkozy in Campania e in Italia. Un Grand Tour culturale o qualche affare? Conoscendo il personaggio, non è difficile dare la risposta.
Da Il Mattino, 27 novembre 2012
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