Osteria-Enoteca
Via Casa Sasso, 13
Tel. 081. 5170204
www.cantinadelvescovo.it
enoteca@cantinadelvescovo.it
Aperto solo la sera e la domenica a pranzo su prenotazione
Chiuso mercoledi. Ferie variabili in agosto
Carte di credito tutte
Aperta nel 2002 nel centro storico di Nocera Inferiore, a due passi dal Duomo, in una cantina del Seicento ristrutturata in maniera semplice e rustica, propone con immutata convinzione e tenacia i piatti della tradizione della fertile campagna vesuviana. L’uscita autostradale è quella di Nocera sulla Napoli-Pompei-Salerno, si piega a destra e dopo un paio di chilometri trovate le indicazioni turistiche per il quartiere Episcopio, residenza del Vescovo e cuore antico rimasto intatto di una città per il resto devastata urbanisticamente. Il punto forte, come sempre nelle avventure imprenditoriali, è la collaborazione di un team familiare affiatatissimo: Rosario ai fornelli, i fratelli Gianluca e Nicola in sala. Ma la mamma è sempre la mamma: ed infatti sono suoi i dolci, le marmellate, le conserve sottolio, la pasta fresca. Rispettosi dei frutti della terra e della stagionalità servono ai loro ospiti svariati tipi di zuppe, come quella di ceci e castagne o di fave; antipasti con frittate di verdure; salumi e formaggi bottino goloso di viaggi in Lucania e Molise. Per i primi piatti si prediligono le paste fresche come lagane, gnocchi, ravioli con ripieno di bietole. Una specialità della casa è la pasta alla “baccalaiola”, con salsa di pomodoro e tocchetti di baccalà fritto. Tutti robusti e dai sapori decisi i secondi, come l’agnellone con patate, il capicollo con la “chiochiera” (peperone rosso conservato in aceto), oppure la trippa con fagioli e polenta. Fiore all’occhiello una carta dei vini con circa 300 etichette ben studiata e ben organizzata, mai stanca perchè ad occuparsene è una persona curiosa delle novità del nostro Mezzogiorno e innamorata, non semplicemente infatuata di Campania e Sicilia. Per finire in bellezza crostate e torte sono sempre da provare, imperdibile quella con noci e mele annurche. Conto sui venti euro.
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