Allarme degli ambientalista: vicini al disastro
Un problema inquinante, fino a qualche decennio fa impensabile nella terra dei cow boy, affligge l’America: il letame prodotto in eccesso dagli allevamenti industriali di grandi dimensioni sta diventando un grave problema per l’ambiente.
A lanciare l’allarme, da come riferito di recente sul Washington post, sono stati gli ambientalisti.
Dall’enorme quantità di letame che si accumula sia nei caseifici sia negli allevamenti di bovini, maiali e di pollame scaturisce gas metano che sta diventando la principale fonte di inquinamento dell’aria negli Stati Uniti. Viene prodotto più sterco di quanto si è in grado di gestire: si è rotta infatti la tradizionale catena di produzione-alimentazione che funziona egregiamente nelle fattorie di vecchio tipo, dove il letame prodotto dagli animali viene utilizzato per concimare i campi che danno il cibo per gli stessi animali.
Ora il sovraffollamento del bestiame – che peraltro produce una quantità di rifiuti tre volte tanto quella dell’uomo – crea una sovrapproduzione non riutilizzabile come fertilizzante. In alcune aree l’aria è divenuta de tutto irrespirabile; non è solo maleodorante, ma favorisce l’insorgere di vari fastidi e malattie. L’Epa, l’agenzia governativa che si occupa della protezione dell’ambiente, ha posto la soluzione di questo problema
tra le sue principali sei priorità.
I rimedi non sono facili da trovare perchè sono per lo più costosi, ma l’Epa si appresta a varare direttive che impongo agli allevamenti di provvedere. Alcuni di essi hanno trovato soluzione economicamente ed ecofriendly: disidratare il letame e uccidere i batteri in modo da trasformarlo in concime ecologico da vendere in tavolette oppure usare il gas metano per ottenere elettricità da usare nello stesso allevamento.
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