
di Marco Contursi
L’importanza dell’olio extravergine nella alimentazione umana e nella riuscita dei piatti in cucina è l’argomento più difficile da spiegare alle persone.
Così come far capire perché non può costare sotto certi prezzi.
Perché tutti consumano olio, la maggior parte lo compra al supermercato, qualcuno dai contadini ma pochissimi sanno riconoscere un olio di qualità.Basti pensare che molti quando assaggiano un olio parlano di “acidità” che invece è un parametro solo chimico, ossia non riscontrabile al palato. C’è una ignoranza spaventosa sull’argomento e molti non se ne rendono nemmeno conto. Anche in ristoranti blasonati ho trovato oli a tavola difettati.
Proverò a far chiarezza, semplificando molti passaggi che invece richiederebbero una descrizione approfondita ma poi il lettore si perderebbe, se mi dilungassi troppo.
le reti e aspettano che le olive cadano tutte, poi le raccolgono e poi, quando hanno tempo le portano al frantoio. Questo comporta un prodotto scadente, che non è olio extravergine secondo i parametri fissati dalla legge. Chi compra dai contadini, non sa cosa compra, soprattutto se non sa riconoscere all’analisi sensoriale i difetti di rancido, morchia, muffa ecc.
da al prezzo di costo) o una fregatura perché non vi stanno dando un olio di qualità, o non vi stanno dando proprio olio extravergine…
Purtroppo il prezzo è salito negli ultimi anni a causa di raccolti scarsi, nel bacino del mediterraneo a causa del cambiamento climatico e della presenza di patogeni come la Xylella.
(rispetto a quello su vino o salumi), ma è quello che cambierà radicalmente il vostro modo di intendere il cibo e la cucina. Io ancora lo benedico.
Dai un'occhiata anche a:
- Oleoturismo in Alta Campania: il fascino di dormire tra gli ulivi al Frantoio Ragozzino De Marco a Pontelatone
- Nel cuore della terra veronese, dove il vino incontra l’olio: Il debutto di Ca’ Rugate nell’eccellenza dell’extravergine biologico
- I Secolari, tra trulli e ulivi, la Puglia che resiste, incanta e si rinnova
- Frantoio Guglielmi dal 1954 ad Andria: dagli oliveti secolari al frantoio. L’olio extravergine di oliva della Puglia
- L’oro di Capri ad Ascoli nella guida slow food: un modello di olivicoltura sostenibile che valorizza paesaggio e resilienza climatica
- Olio Jannìa, due fratelli lasciano Napoli per coltivare gli ulivi in Calabria
- L’ultima ricerca durata 30 anni: olio d’oliva al posto del burro e la vita si allunga