
di Luca Matarazzo
Drink list speciale per l’evento, in collaborazione con il ristorante la Zanzara di Roma e i piatti di chef Vito Sallesa dell’Agriturismo La Villa di Melfi.
“A buon cavaliere non manca bicchiere” è il claim ideato da Paolo Nigro, titolare di Origini a Melfi. Neppure trentenne e già con esperienze internazionali come il Sips a Barcellona, dove ha imparato ogni segreto nell’arte mixology.
Il ritorno a casa per il forte legame alla storia della città, capitale dei Normanni del sud prima di Palermo e residenza di Federico II di Svevia e Pier delle Vigne, a poca distanza dal Vulture celebre per il possente Aglianico.
Una proposta cocktail innovativa sin dal menu in carta o visualizzato tramite un piccolo tv color dei ricordi d’infanzia. La selezione cambia totalmente 2 volte l’anno; ricerca meticolosa che Paolo non esita a definire “la contaminazione tra diverse eccellenze del luogo”.
A partire dai calici coinvolgendo la maestra ceramista Giustina Piglia o dagli ingredienti lavorati secondo le tecniche dell’alta cucina. Non bastano più distillati e cordiali; si passa ora per decorazioni gustose, sciroppi di spinaci e fermentazioni liquide sempre al passo con le nuove tendenze.
Immancabili poi i grandi classici della mixology, spolverati dalla patina antica di miti intoccabili e rivisitati in chiave moderna per avvicinarsi alle nuove generazioni protagoniste della comunicazione social.
Motivo ulteriore anche per contenere il costo medio dei drink che non supera i 12 euro e per dare cultura del bere consapevole, senza esagerazioni. Chiudono l’offerta i vini della Basilicata e le limited edition di Vermouth, Rhum, Sakè, grappe o l’Arrak il raro distillato dell’olio di palma da cocco.
«Da Origini non troviamo solo persone appassionate, ma anche gente che vuole passare una serata rilassante. L’interattività della tv in con telecomando per scegliere le bevute in base ai canali ed il cartaceo che ricorda un libro di fiabe per bambini è il mio modo per far sentire chiunque a casa» dichiara Nigro.
Per il primo compleanno 4 giorni di eventi culminati nella serata finale con la partecipazione del bartender Francesco Cimaglia e di Alessandro Mannoni barmanager de La Zanzara di Roma che hanno portato nell’avamposto basentano lo Zanzar8 a base di amaro Lucano, Lapsang affumicato e vodka Finlandia, dinamico e versatile o il Kiki dedicato al film Kill Bill di Tarantino, miscelato di Mancino Ambrato e Sakura con bitter e angostura perfetto per aperitivo. Finale su El Mosquito classico sour da Mezcal Pierro De San Juan, amaro Lucano dalle sfumature tostate ideali per abbinamenti con carni e pesce.
No allo sballo e solo drink certificati. Attenti alla fascia d’età più giovane e rigoroso controllo anagrafico. «Accompagnare il cibo alla mixology non è una follia – affermano Francesco e Alessandro – Proporremo a breve una nuova lista originale, con una piccola anticipazione al Negroni Room di Roma, creata da due tipi di pesca e basilico, interamente lavato con marmellata. Le nostre idee vengono prima concordate con lo chef e le sue ricette, passaggio fondamentale per capire dove possiamo spingerci. Ma per noi un calice di vino in totale relax mantiene il suo eterno fascino».
La serata di festa ha visto anche i piatti di Vito Sonnessa, dell’agriturismo La Villa di Melfi, con un delizioso cappuccino di salsiccia pezzente, crema di patate e schiuma di stracciatella, servito insieme al cornetto di semi di lino da “pucciare” in tazza. Il fratello Gabriele cura la sala per un’idea di cucina territoriale dove esaltare colori e sapori a chilometro zero.
Ottimi i signature di Origini “Spaghetti Kiss” in onore del cartone animato Lilli e il Vagabondo, “El Recuerdo” che richiama il piccante del Messico e, tra gli analcolici, il Goal Eush da amaro 0.0 e soda alle foglie di fico o il Braccio di ferro con sciroppo di spinaci, punta di limone e soda.
Il sogno per il futuro di Paolo sarà quello di aprire una trattoria tipica e pasta take-away, grazie anche al supporto di mamma Filomena che ha abbandonato definitivamente l’idea di una noiosa pensione. Antonella Spadola si occupa invece del food in cucina tra panini, polpo e patate, brasato, frittatina di pasta e aperitivi vari perché le “origini” nascono anzitutto dalla condivisione e dal rispetto degli attori in gioco.
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