Uve: aglianico, piedirosso, uva sabato, suppella e altre
Prezzo: 10 euro circa in enoteca
Da sempre il Gragnano è bello perché è il primo sorso dell’ultima vendemmia, un sorso allegro, gioviale, senza impegno. Siamo alla terza edizione di questo vino pensato da Salvatore Martusciello che conosce i segreti delle colline in cui si annuncia la Penisola Sorrentina. Piccole particelle di vigne miste condotte su suolo vulcanico, un rapporto con i viticoltori che ormai dura dagli inizi degli anni ’90 quando partì il progetto Grotta del Sole.
Da lì Salvatore e la moglie Gilda Guida sono ripartiti giovando l’esperienza di quattro generazioni di vinificatori dell’area Nord di Napoli per puntare su vini semplici, diretti, tipici, rivelatori di un territorio. Una decisione presa proprio in un momento in cui c’è il ritorno a questo bere senza fronzoli, magari anche in bicchieri senza gambo perché questo rosso, conservato in fresco si riscalda al contatto con e mani e inizia a lanciare segnali di frutta rossa piena e matura man mano che le bollicine della spuma rossa si spengono.
Che dire allora di questo 2017, da spendere su una bella margherita? Appare un frutto concentrato che conferma la bontà di raccolti sicuramente poco abbondanti a causa della siccità ma dal sapore più concentrato. Vale per ortaggi e verdura, così come per l’uva che, in questo caso, si presenta in perfetta maturazione.
Poco alcol, siamo finalmente tornati sotto quota 12 dopo tanti decenni liquorosi, tannini morbidi grazie al bend di uve. Perciò vendemmia, fermentazione e imbottigliamento nell’arco di un paio di mesi per un vino che si esprime adesso, magari sino alla asagna di Carnevale, al massimo delle sue ambizioni. Il frizzantino e il residuo dolce, quest’anno un po’ più accentuato, lo rendono ecumenico e comunicabile.
Non c’è niente di più allegro di stapparlo e versarlo nel primo bicchiere che capita a portata di mano: un sorso della gioia, per usare un centrata definizione di Marc De Graziasui vini campani.
Alè
www.salvatoremartusciello.it
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