di Enrico Malgi
Il 25 luglio scorso ha cominciato a muovere i primi passi un progetto di collaborazione tra enti locali, piccoli produttori e attori sociali dell’agro-alimentare per creare un’intesa a largo raggio, tesa a creare un’offerta gastronomica di qualità nel Cilento. Il primo accordo preliminare è stato siglato dal neo-sindaco di Sapri, l’architetto Giuseppe Del Medico, e la Condotta del Golfo di Policastro di Slow Food, rappresentata dal noto gastronomo Enzo Crivella, da anni impegnato nel settore specifico.
La cerimonia, tra il serio e il faceto, ha visto la stanza del sindaco Del Medico teatro di uno scambio di ruoli: il primo cittadino saprese ha cinto la fascia tricolore intorno al corpo di Crivella, facendolo così diventare sindaco per pochi minuti… E, subito dopo, la pantomima è continuata poi alla scrivania, la quale, anziché essere piena di documenti dell’Ufficio, era colma di prodotti agricoli. Questi erano stati appena raccolti dal contadino contemporaneo Amedeo Trezza nell’orto tradizionale del suo bio-agri-b&b di ospitalità rurale “Casale Il Sughero” di Vibonati, eletto a prototipo per la redazione del protocollo d’intesa.
Il patto tra il comune di Sapri e Slow Food prevede la redazione di un disciplinare per tutti i ristoratori del Golfo di Policastro aderenti all’iniziativa. Esso riguarda l’accesso e l’approvvigionamento di materie prime dell’ortofrutta e della pesca regolato da una particolare attenzione alle piccole produzioni locali. Ci si vuole rivolgere soprattutto ai veri contadini, cioè a chi pratica davvero un’agricoltura di sussistenza, anziché all’anonima distribuzione a carattere meramente commerciale. Un modo per privilegiare le colture locali e la filiera corta tendendo al raggiungimento di due obiettivi: migliorare la qualità delle materie prime reperite e dare forza ai piccoli produttori locali. L’obiettivo è di creare, tra l’altro, dei veri e propri menù non solo “a chilometro zero” ma, seguendo la felice espressione coniata dal noto economista napoletano Pasquale Persico, a “chilometro Parco”.
Laddove il segno dello zero non è più un numero ma diventa addirittura il perimetro del Parco Nazionale del Cilento! Bisogna, quindi, creare menù identitari e genuini, che vogliono rappresentare l’espressione completa di un territorio unico, così ricco di risorse e di potenzialità. Un territorio, quello cilentano, che intende finalmente recitare un ruolo di primo piano nella filiera eno-agro-alimentare, attraverso la realizzazione e la trasformazione di prodotti altamente qualitativi, fino ad arrivare al consumatore.
I primi accordi prevedono un censimento di tutti gli attori delle realtà contadine del basso Cilento e la realizzazione di una brochure autofinanziata a carattere informativa di tutti i ristoranti che aderiranno al disciplinare. Sia le attività di organizzazione che di promozione, poi, saranno curate direttamente da Slow Food – Condotta Golfo di Policastro.
A margine, mi preme sottolineare la grande disponibilità del sindaco Del Medico e il suo impegno personale alla realizzazione di questo progetto. Ho riscontrato in lui una persona fortemente caparbia e determinata, che vuole veramente contribuire alla valorizzazione e allo sviluppo del territorio cilentano, non solo a parole, ma con fatti concreti. Durante la mia breve intervista, infatti, mi ha anticipato alcune sue mosse, che se messe in atto cambieranno totalmente il volto del comune di Sapri e, di conseguenza, di tutto il comprensorio del Cilento, perché mi risulta che già si sono registrate molte adesioni da parte dei sindaci del circondario a questo ambizioso progetto. E questo, in un periodo certo non facile per tutte le amministrazioni locali con poche risorse economiche disponibili e vessate continuamente dai tagli alle spese dal governo centrale come la famigerata spending review, non è poco.
Un altro plauso va certamente a Enzo Crivella, personaggio carismatico e risoluto, che da anni si prodiga incessantemente sul territorio salernitano per l’affermazione e la valorizzazione di tutti i prodotti eno-gastronomici del Cilento. Ad majora, quindi!
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