
di Enrico Malgi
Manuela Piancastelli, a parte il suo eccellente trascorso da giornalista professionista presso Il Mattino di Napoli, si interessa di viticoltura da molto tempo tanto da renderla protagonista assoluta nel doppio ruolo sia come straordinaria “donna del vino” e sia come integrante personaggio inserito all’interno di una coppia perfetta insieme con suo marito Peppe Mancini, con il quale condivide i copiosi successi della loro azienda biologica casertana Terra del Principe.
In questi anni ho avuto la fortuna di assaggiare molto spesso i meravigliosi vini di Terre del Principe, prodotti soltanto con tre vitigni rari e prettamente territoriali: Pallagrello bianco e nero e Casavecchia.
Ed anche stavolta, come volevasi dimostrare, eccomi qui alle prese con l’ultimo millesimo dell’etichetta più famosa: Piancastelli Terre del Volturno Rosso Igt 2017 confezionato con il 70% di uve surmature raccolte a novembre di Pallagrello nero e saldo di Casavecchia. L’affinamento dura tre anni: dodici mesi in barriques 50% nuove e l’altra metà di primo e secondo passaggio e poi elevazione in bottiglia per due anni. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca intorno ai 40,00 euro. Bottiglie prodotte numero 2.000.
Veste cromatica segnata da un coreografico colore rosso sangue appena scalfito da lampi purpurei. Dall’ampio e multiforme bouquet si sprigionano in principio caratteristici profumi fruttati di drupe della pianta e del sottobosco, in modo particolare risaltano essenze di ciliegia, prugna, melagrana, fichi secchi, mandorla, mirtilli, cassis e more. In seguito si riscontrano anche gentilizie floreali di iris, violetta e garofano, suadenze di macchia mediterranea, umori speziati di noce moscata, pepe nero e chiodi di garofano e pulsazioni terziarie. Sensibile poi lo scalpitio empireumatico e goudronesco. In bocca penetra un sorso avvolgente, consistente, sontuoso, profondo, strutturato, complesso, affascinante, sapido, morbido e fresco e che sa ammaliare con il suo portamento austero ed una timbrica temperamentale. Trama tannica bene intessuta e di notevole finezza. Legno ottimamente calibrato. Pregnanza gustativa palpitante, vibrante, tonica, balsamica e direi quasi amaroneggiante e che poi va a disegnare un quadro avvincente ed irresistibile. Ne avrà ancora per molti anni, migliorando progressivamente. Il finale è appassionato e durevolmente persistente di un vino davvero eccezionale, credetemi. Con che cosa lo abbiniamo? Diciamo che sta bene con tutti i piatti di terra a base di carne e/o con formaggi a pasta dura stagionati. Sarà comunque un successo.
Sede a Castel Campagnano (Ce) – Piazza Municipio, 4
info@terredelprincipe.com – www.terredelprincipe.com
Tel. 0823 867126
Enologo: Luca Scapola
Ettari vitati: 9 – Bottiglie prodotte: 25.000
Vitigni: Pallagrello nero e bianco e Casavecchia.
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