Pictoricius, Torgiano Rosso Riserva biologico di Terre Margaritelli alla Fondazione Guglielmo Giordano di Perugia

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Tonia Credendino

Un incontro esclusivo tra arte e vino: l’opera “Il Bambin Gesù delle Mani”, raro affresco rinascimentale di Pinturicchio custodito a Villa Spinola, ispira il nome del vino simbolo di Terre Margaritelli. Un dialogo tra bellezza, tempo e territorio nel cuore dell’Umbria.

Nel cuore verde di Perugia, all’interno di Villa Spinola, la Fondazione Guglielmo Giordano ha ospitato una verticale d’eccezione dedicata al Pictoricius, il Torgiano Rosso Riserva biologico di Terre Margaritelli, con il confronto delle annate 2016, 2017, 2018 e 2019. Un appuntamento riservato, dove il linguaggio del vino e quello dell’arte si sono intrecciati in modo naturale, unendo tecnica, cultura e visione.

La Fondazione Guglielmo Giordano, attiva dal 2000, è un centro di ricerca e divulgazione culturale con sede a Villa Spinola, a San Martino in Campo (Perugia). È dedicata alla memoria di Guglielmo Giordano, studioso e innovatore nel campo della tecnologia del legno, figura legata alla storia del marchio Listone Giordano, appartenente al gruppo Margaritelli. La Fondazione promuove attività scientifiche e artistiche, mostre e pubblicazioni, custodendo al suo interno un patrimonio d’arte e di documenti dedicati al rapporto tra materia, tecnica e bellezza.

Tra i saloni affrescati e le boiserie d’epoca, si conserva un capolavoro assoluto del Rinascimento umbro: “Il Bambin Gesù delle Mani” di Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, piccolo affresco (48,5 x 33,5 cm) proveniente dagli Appartamenti Borgia in Vaticano e datato intorno al 1492.

Dell’originaria composizione rimangono soltanto le mani della Vergine e del pontefice Alessandro VI che sorreggono il Bambino, il cui volto radioso concentra grazia e tensione spirituale. Un frammento prezioso, sopravvissuto al tempo e riportato alla luce grazie a un restauro meticoloso sostenuto proprio dalla Fondazione, che lo custodisce oggi come simbolo della sua missione culturale.

È a questa opera che Terre Margaritelli ha voluto rendere omaggio, scegliendo di darle voce in un vino. Il nome “Pictoricius”, termine latino con cui le fonti d’epoca indicavano il Pinturicchio, nasce come ponte tra arte e agricoltura, tra la lentezza del gesto e la precisione del dettaglio.

La tenuta, situata a Miralduolo di Torgiano, conta 52 ettari di vigneto condotti interamente in biologico certificato. I terreni argillosi, l’altitudine tra i 200 e i 300 metri e l’esposizione a sud-ovest consentono maturazioni lente e bilanciate, mentre la gestione agronomica mira a preservare biodiversità e autenticità. Il vitigno protagonista è il Sangiovese, affiancato da Canaiolo, Cabernet Franc, Merlot e Malbec, in un mosaico varietale che racconta la complessità del territorio.

Il Pictoricius Torgiano Rosso Riserva DOCG nasce da Sangiovese in purezza, fermentato in acciaio e affinato per 24 mesi in botti di rovere francese da 25 ettolitri, seguito da almeno 12 mesi in bottiglia. Un vino di struttura e profondità, fedele alla filosofia produttiva della cantina: rispetto per l’ambiente, ricerca tecnica e visione contemporanea.

Durante la verticale delle annate 2016–2019, il Pictoricius non si è rivelato come una semplice progressione nel tempo, ma come una sequenza di identità. Ogni annata ha raccontato la propria storia, riflettendo le condizioni climatiche e l’anima della vigna. La 2016 ha espresso austerità e spessore, con note di ciliegia nera, grafite e liquirizia e una chiusura salina e incisiva. La 2017 ha portato con sé la memoria di un’estate calda: frutto maturo, accenti balsamici e una dolcezza tannica che amplifica la rotondità del sorso. La 2018, più fine ed equilibrata, ha mostrato eleganza e slancio floreale, mentre la 2019, giovane e vibrante, ha rivelato la vitalità del melograno e delle erbe spontanee, a testimonianza di un futuro già tracciato.

Non un’evoluzione lineare, dunque, ma una mappa sensoriale del Sangiovese di Torgiano, capace di raccontare ogni stagione attraverso la sua voce. Una coerenza stilistica che conferma la solidità del progetto enologico di Terre Margaritelli e l’attitudine del terroir a generare vini di lunga vita e carattere.

La degustazione è stata dedicata a celebrare l’incontro ideale tra arte e vino, cuore del progetto voluto da Andrea Margaritelli, quarta generazione della famiglia e presidente dell’Istituto Nazionale di Architettura. Nel Pictoricius si riflette la filosofia aziendale che unisce lentezza, precisione e rispetto per la memoria: un vino pensato come omaggio al tempo e alla bellezza che dura.

Nel silenzio misurato di Villa Spinola, tra il profumo del legno antico e la luce che accarezza l’affresco, il Pictoricius ha parlato la lingua del tempo: quella che non teme di fermarsi. Ogni calice è apparso come un frammento di paesaggio, una pagina di storia umbra che continua a scriversi attraverso le mani di chi ne custodisce la sostanza.

E se “Il Bambin Gesù delle Mani” ha attraversato i secoli per ricordare il valore della bellezza, questa verticale ne ha rinnovato il messaggio in forma liquida: l’Umbria resta una terra capace di fondere arte e natura, gesto e pensiero, silenzio e luce, proprio come nel tratto lieve del suo pittore più discreto.

Fondazione Guglielmo Giordano – Villa Spinola
Via Guglielmo Margaritelli, 2
06132 San Martino in Campo (Perugia)
Tel. +39 075 599 321
www.fondazionegiordano.it

 


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