
di Alfonso Sarno
Una vita dedicata ad impasti e lieviti, docente in Università ed in corsi di formazione nell’intero globo terracqueo – dall’Europa all’Africa, dall’Oriente alla Mongolia ed all’America – pluripremiato, autore di ben 12 pubblicazioni, cavaliere e commendatore della Repubblica e tant’altro ancora: così si potrebbe compendiare la figura ed il cursus honorum di Piergiorgio Giorilli, conosciuto come il padre della panificazione, lavoro iniziato a 14 anni nel forno di famiglia a Caldé, paese in provincia di Varese, spinto non tanto dalla passione ma soprattutto perché non amava molto frequentare la scuola.
È lui il protagonista del libro “L’uomo che ha cambiato la panificazione”, edito dall’Accademia Pizza Doc che ha tra le sue finalità anche quella di fare conoscere i big del mondo della pizza di cui lui, ad 81 anni, continua ad esserne punto di riferimento. «Se devo indicare – scrive in prefazione Antonio Giaccoli, presidente dell’Accademia – la caratteristica che rende unico Piergiorgio Giorilli penso alla sua capacità di trovare una soluzione a qualsiasi problematica, che fa sì che lui sappia rispondere in aula ad ogni quesito per avere vissuto tutte le possibili difficoltà del mestiere, trovando da solo una soluzione sul campo. È il maestro della panificazione italiana, ha creato lo standard della biga, una tecnica che senza il suo contributo non si sarebbe sviluppata».
Pagine scritte con uno stile agile e discorsivo in cui, intrecciando armoniosamente pubblico e privato, trascorsi sempre con al suo fianco la moglie Fausta, Giorilli si svela raccontando le avventure in giro per il mondo, i segreti per preparare impasti e lievitati e, soprattutto, la “biga” perfetta, quella per cui è conosciuto che non è un impasto ma un prefermento, miscelazione di acqua, farina e lievito caratterizzata dal “crescere” pochissimo anche se messa a riposare a lungo, ingrediente ideale per ottenere pane gustoso, focacce e pizze digeribili e fragranti. Ampio spazio è dedicato ai diversi impasti per la pizza: a lievitazione spontanea, con lievito madre; il libro contiene, inoltre, anche la ricetta di alcuni tipi di pane. Sono quelle del cuore, scritte con parole semplici che ha voluto generosamente condividere con i lettori e con i giovani che desiderano seguirne le
orme. «Auguro loro – scrive – di aspirare a mete sempre più ambiziose, ad osare ed a far volare la loro immaginazione oltre ogni limite».
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