
di Gennaro Miele
L’animo pionieristico non risolve la propria aspirazione realizzando una visione, anche se ciò sembra essere la sua essenza. Questa filosofia ha meccanismi più complessi e profondi di quanto si possa immaginare. Si potrebbe definire la stessa come un desiderio che spinge lo sguardo dinanzi ad un nuovo ultimo miglio da percorrere, in una zona spesso inesplorata ai più.
In Massimo Setaro questa spinta fa parte di un eco proveniente dalle generazioni che l’hanno preceduto e nelle sue mani assume forma di un grappolo di cui la cultura della vendemmia è una preziosa eredità per i posteri, quella del vitigno Caprettone. Alta espressione vinicola vesuviana, ma riconosciuta ufficialmente solo nel 2014, si pone come un simbolo di risveglio territoriale dopo un oblio durato anni. Una sfida vinta da Casa Setaro, nei suoi vigneti sul versante orientale del Vesuvio, nel comune di Trecase (NA) che propone una vendemmia del 2016 nella rinnovata versione dell’etichetta Pietrafumante, elegante esempio di metodo classico Brut Nature, una sintesi liquida del tempo che silenzioso scorre insieme alla linfa nei pampini, quel tempo che è la misura stessa del successo, quei 48 mesi di affinamento sui lieviti. L’esordio della bollicina vesuviana si presenta con un perlage candido e fine, catenelle risalgono il calice attraverso la trasparenza brillante di un giallo paglierino, attacco floreale di ginestra, delicata mineralità, tocco di erbe aromatiche, lieve ma presente una sensazione agrumata, confortanti gli aromi di pasticceria e di albicocca disidratata. Il sorso è snello, si apre con buona freschezza, sapidità misurata, la bocca scopre un rinfrescante citrino dentro la morbidezza dono degli anni d’attesa. Le note del Pietrafumante Brut Nature hanno in sé una forza simile alla roccia lavica, tanto leggera quanto incisiva, storica come il sound di Heroes del Duca Bianco, David Bowie. Buon Calice.
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Casa Setaro
Via Bosco del Monaco, 34, 80040 Trecase NA
www.casasetaro.it
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