I Pilastri di Pascale, vini di confine e di cuore

Pubblicato in: I vini da non perdere
Max Federigi dell'Osteria Marconi - Seravezza

di Marco Bellentani

Scoprire e vivere con il cuore il vino, “il canto della terra al cielo”, non è solo un modus vivendi di veronelliana memoria, ma un’esigenza scritta nella storia del vino stessa: curiosità, novità, chicche di stampo contadino fanno sempre onore a questo mondo, spesso ingabbiato da microlinguaggi ed eccessivi tecnicismi. Libertà è prendere, con un gruppo di amici del settore, e solcare i campi dell’Azienda Agricola Pascale Francesca, nell’ultimissimo lembo di terra toscano, a Fosdinovo (MS), ad un passo – non solo figurato – dalla Liguria.

Qui, la famiglia Pascale utilizzava il podere a Fosdinovo sin dal 1992 per l’approvvigionamento di olio extravergine di oliva. Successivamente, Francesca, la figlia del capofamiglia Gerardo, lancia l’idea di espandere la produzione abbracciando il mondo del vino.

La bellezza dei poggi di Fosdinovo, il richiamo della natura, si unisce quindi alla volontà di valorizzare i terreni sottostanti l’oliveto e dare un impulso alla nascente agricoltura locale. Spirito biologico nel DNA, uso limitatissimo di solforosa, si ricerca l’estrema salubrità del prodotto attraverso colture senza chimica, vendemmia manuale e scrupolosità. La cantina, di nuova creazione, è asettica, moderna.

Tutto il resto, invece, parla della vecchia storia del vino, di vignaioli e contadini. Il merito principale è di Gerardo, appassionatissimo e verace. Un personaggio da scoprire tra burberia calabra (regione in cui nacque proprio tra i tini del vino) e simpatia spiccia  Nel 2010, Pascale,  impianta il Vermentino, seguito dal Vermentino Nero, dal Canaiolo e dal Merlot. Il potente terreno fortifica in maniera impressionante le viti che paiono di più vecchia data. C’è forza, c’è un terroir di ottimo livello, valorizzato, dal giovane enologo Claudio Felisso passato da Cerretto, Tenuta la Giustiniana e Terenzuola tra gli altri.

Il luogo è idilliaco. Vista mare e nobile venticello costante a assopire le caldi giornate d’estate. I vini sono tre: Vermentino I Pilastri, Vermentino Nero I Pilastri (in uscita a novembre, assaggiato dalla botte) e il vino che definiremo “base” Rodopilo da una proprietà in espansione, prossima ai 4,5 ettari vitati.

L’accoglienza, grazie all’agriturismo in corso di rifinizione, è eccelsa. Rapanelli e insalata dal campo (squisita), Risotto zucchini e vermentino della casa, coniglio fritto. Tra tutto questa lussuriosa manifestazione della terra, la degustazione vien da se.

Il Rodopilo è un blend di Merlot e Canaiolo che serve per aprire le danze. Da tutto pasto. La sorpresa primaria sta nel Vermentino I Pilastri.

Affinato per cinque mesi sulle fecce e prodotto in 10.000 unità, il vermentino in questione sembra davvero godere di un’ottima prospettiva di longevità. Il 2016 mostra già il frutto del lavoro dell’ultimo anno, con vinificazione in loco (il grande salto di Francesca Pascale è stato questo, passare ad un vino locale ma indipendente, trasportando l’idea contadina in un’ottica aziendale). L’uso del cemento fortifica l’intera produzione. Buoni profumi floreali, note di pesca. E’ in bocca che questo bianco rilascia un carattere unico, materico, ma sorretto da ottima acidità.

Il 2015 fila via più liscio, frutto di un lavoro ancora non controllato al massimo, ma si attesta comunque su livelli che ne garantiscono una gaudente beva. A rafforzare la nostra idea, quella di un vermentino dal lungo passo, soccorrono le annate 2014 e 2013. La prima prodotta tra mille difficoltà e cure ci dona una certa eleganza, la seconda è davvero magica…eccolo il canto della terra al cielo: alla cieca ci ha ricordato produzioni d’oltralpe. Giallo oro vivido, dalla lunga persistenza, si amalgama in brividi di passione mentre si scalda al palato. Minerale, elegante, suadente. Se l’evoluzione del 2016 è questa ci troviamo davanti davvero ad una grande sorpresa.

Il Vermentino Nero sarà imbottigliato in tardo autunno, ma dall’assaggio di botte dimostra tutte le sue caratteristiche. Il Vermentino Nero non è un vino per tutti: quella sua pseudo ruvida entrata è virgulto della forza della terra, poi sia apre fresco, vinoso e acido con buona persistenza. Alcuni mesi nel cemento e un affinamento in bottiglia garantiranno all’azienda un’altra chicca che vuole diversificarsi dalla massa. Probabilmente, dall’espansione dell’azienda nasceranno altri vini. Sono stati piantati anche ceppi di Massareta, un vitigno autoctono. L’impressione è quella di una grande potenzialità, passando per i solchi di un terreno vigoroso e le trovate ancestrali di Gerardo (che crea grandi buche nel terreno che, ricolme d’acqua piovana, abbeverano i vigneti piano piano). Estro, passione, famiglia.

Un’incantevole lembo, tra Toscana e Liguria, con uno spirito ancora contadino ben mixato con i tempi correnti, grazie ad una cantina davvero impeccabile. Da bere subito, in attese delle previste sorprese.

Prezzi al dettaglio: Vermentino “I Pilastri” 10 euro, Vermentino Nero 12, Rodopilo 8.

Azienda Agricola Pascale Francesca
Via Pilastri, 10
54035 Fosdinovo (MS)
+39 338 448 0495
info@ipilastri.it


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