Pizza ai cinque cereali Buitoni. Proprio vero, la grande industria attacca quello che non può replicare. Lo fa con mezzi legali facendo lobby a Strasburgo inventandosi sia norme di sicurezza i cui costi un piccolo artigiano non può sostenere sia imponendo modelli di semplificazione produttiva. Fanno pressione per dichiarare fuorilegge le tradizioni, ad esempio la richiesta di abolire i forni a legna per pane e pizza.
Ecco perché mi è venuto da sorridere vedendo lo spot della pizza ai 5 cereali della Buitoni. Il cerchio che si chiude, prima una campagna forsennata contro la pizza napoletana, unico modello di artigianalità diffusa a carattere territoriale in espansione, poi gli attacchi alla farina 00, una delle eccellenze italiane perché ottenuta, nel nostro paese, senza procedimenti chimici, infine l’imposizione del modello biscottato a spicchi.
Conclusione: una bella pizza croccante come recita la reclame, ai cinque cereali per salvarsi la pelle.
Tanto una pizza napoletana ben idratata, con impasto elastico, olio, pomodori e latticini di qualità non sarà mai replicabile a livello industriale.
Pensi sempre, a proposito di un altro prodotto messo all’indice per un periodo, cioè la mozzarella, che le uniche sequestrate in Italia perché blu erano di una grande azienda alimentare.
Ed è curiosa la storia, che dalla politica può essere traslata alla gastronomia, di come la porta alle multinazionali alla fine sia sempre aperta dall’estremismo, la malattia infantile del consumismo:-)
Magnatevi la 5 cereali Buitoni, io sono un troglodita e morirò mangiando la margherita di Ciro Oliva e la marinara di Vuolo, ma anche la cosacca dei Salvo e la pizza fritta della Masardona. Rigorosamente con farina 00 please, altrimenti non è pizza, ma focaccia.
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