Pizza Hut e l’Italia. Abbiamo perso rovinosamente, e continuiamo a farci del male

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

di Marco Lungo

Non capisco. O lo capisco troppo bene e faccio finta di non farlo. Nel mio piccolo, porto avanti una serie di sperimentazioni mirate a migliorare i nostri prodotti da tanti punti di vista. Ho coscienza, rispetto ad altri, che esista Pizza Hut. Pizza Hut, nel mondo, è l’entità che produce più pizza al giorno di qualsiasi altra. Se chiedete ad un americano medio chi ha inventato la pizza, ti risponderà convinto Pizza Hut.

Propone pizze assurde per noi che, non si sa più a chi ormai, continuiamo a dire che la pizza l’abbiamo inventata noi. Bravi. Ma chi ci ascolta più? Pizza Hut è una pizza standardizzata, incredibile ma mangiabile, l’abbiamo vista per decenni consegnata a casa nei film americani e perfino nei cartoni animati. Pizza Hut. Niente di italiano. Solo una cosa che non vi descrivo come è fatta, con un topping (condimento) spesso incredibile per noi, una capacità di ramificazione mondiale enorme, apps che si scaricano dovunque per avere la tua Pizza Hut a casa in pochi minuti ovunque sei.

Noi, dico noi italiani, dove stavamo?

Eravamo qui, a discutere ancora di pizza romana, pizza napoletana, pizza non so che… mai di nulla che fosse rappresentativo del nostro modo nazionale di fare la pizza. Non siamo un popolo, siamo una massa di campanilisti deficienti.

Così, nel 2013, ci troviamo ancora a discutere di come è fatta la Guida del Gambero Rosso, piuttosto che indagare sulle reali intenzioni di Oscar Farinetti, invece di capire che è ora di farla finita.

Farla finita, ora o mai più, se non è già troppo tardi.

E’ allucinante, credetemi, fare sperimentazione nel mondo della pizza e ricercare un prodotto unificante. No, ci si divide su delle cavolo di stupidaggini come cornicione, alveoli, pieghe a portafoglio, scrocchiantezza, neologismi di vario tipo. Nel frattempo, il mondo ci ha fottuto. Basta, non si può continuare così.

Era successo già con Starbucks. Un americano entrò in una caffetteria milanese quando stava in vacanza e tornò in America con l’idea di replicarla. L’ha fatto, ora è un impero.

Noi stiamo qui, ancora a discutere se sia meglio una pizza napoletana o una romana, non capendo un cavolo di quello che succede intorno a noi, pensando sempre ai cavoli nostri o ad una buona stella che ci protegga. Pensiamo che il pizzaiolo napoletano vada in America e faccia i soldi? Sì. Ci vada. Ma a noi, che ce ne torna? Niente di niente. Stiamo a discutere della superiorità della pizza napoletana contro il cosiddetto “Resto del Mondo”? E perché? Per i numeri, la napoletana ha perso in partenza. Piace solo ad un ristretto numero di persone nel mondo, non è che si possa contestare più di tanto, perché è così già in Italia. Pizza Hut, infatti, non imita una napoletana ma una specie di romana; per forza, prende la palletta e la mette sotto una spianatrice automatica riscaldata, che vuoi che esca fuori?

Di più. Non siamo neanche ai primi posti come consumo pro capite di pizza. Il primo assoluto è il Brasile. Consuma, nel 2011, 1.200.000 pizze al giorno. Dedica perfino il 10 luglio alla Festa Nazionale della Pizza. Sì, hanno una festa nazionale. Noi,non abbiamo manco quella e neanche ci si è mai pensato. Festa Nazionale. Di una cosa non loro, nostra. Stiamo bene così.

Ora, ragioniamo su questi fatti. Molti dei nomi famosi attuali hanno di fronte un futuro e delle generazioni già cominciate, con figli quanto meno. Come si può pensare che ci sia sempre una buona stella che li protegga a tutti in futuro? E’ finita, c’è la globalizzazione alle porte, non c’è spazio per la superstizione. Ci sono solo i fatti.

Stiamo ancora qui, a discutere della napoletana o di altro. No. Discutiamo di una pizza italiana, che racchiuda tutti i punti migliori delle varie pizze che produciamo. Unifichiamo, mettiamo a fattor comune il meglio delle nostre esperienze. Non possiamo stare ancora a fare un campanilismo da Palio di Siena medioevale su tutto. Non siamo un popolo, lo sappiamo. Io sono Romano, sono orgoglioso di esserlo ma non sarò mai Leghista o estremista per quanto riguarda la mia Patria. Germania e Giappone hanno perso la guerra rovinosamente ma, tempo venti anni, senza più una industria bellica che è uno dei motori del Capitalismo Moderno, erano nuovamente delle Potenze Economiche e lo sono ancora. Noi no.

Noi stiamo qui, ancora a discutere se la pizza napoletana è la migliore oppure no. Se la romana si fa in un certo modo o no. Se cinquantacinque milioni di italiani mangiano pizza vera o no. Se Farinetti con Eataly ha fatto bene o no. Intanto, da venti anni, Pizza Hut convince duecento milioni di americani di avere inventato la pizza.

Stiamo a discutere di queste cose. Il tempo passa e non ci assiste nessuno, perché siamo stupidi noi, e molto.

Scrivo questo la notte di San Lorenzo, perché tanto in molti si affideranno a qualche stella cadente per risolvere il problema.

Il guaio è che, se veramente funzionasse e dovesse qualcuno risolvere il problema, lo farebbe eliminandoci tutti.

Marco Lungo


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